Pesca
sabča
La poesia di Roberto Fassina č
intrisa di raffinato lirismo, da un immaginario raccolto attorno ad una figura
femminile che riecheggia un archetipo quasi mistico ma anche squisitamente
carnale. La “donna” celebrata dall’autore si muove dentro una dimensione
onirica, in cui la brevitā del verso non ne stempera ma anzi ne sottolinea la
densitā e la forza.
La lirica di Roberto Fassina
riecheggia il firmamento dell’antica poesia greca, individuando nella forma
classica lo stile maggiormente aderente a quell’elegante erotismo che sostiene
la corporeitā dei testi, evidenziandone il gusto stilnovista di una originale,
“erotica purezza”.
“Dopo mille anatemi | di storia | recitata nevrosi, | arduo impegno |
ridare santitā | ai nostri gesti”:
l’autore attraversa la “storia” reinterpretata nella figura femminile salvifica,
che riconsegna nelle vesti di madre universale la speranza necessaria all’autore
per concepire una differente visione del mondo e del futuro, al di lā della
percezione pių immediata e scadente del reale, veleggiando verso lidi di pura
estasi e bellezza.
Tra la contemplazione della
“mia gazza | mia pesca sabča”, si assiste al compimento di un tempo che
“ci allieta e soccorre”, e che permette a Roberto Fassina di scavare nella
propria interioritā per scoprire ed affermare ancora “solo un sentire
denso | un magma di espansione”.
|