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Venezia e i Turchi
Bruna Mozzi
dedica il suo studio ad uno dei confronti più combattuti e avvincenti
dell’epopea mercantile: quello tra la Repubblica di Venezia e l’Impero Ottomano.
Laddove la
città dei dogi dominava il Mediterraneo, tanto da imporsi come potenza economica
dei traffici marittimi e non solo e da esportare il proprio dialetto come lingua
di comune accordo, alla stregua del moderno inglese, le mire espansionistiche
turche trovavano una doppia resistenza: esternamente si contrapponevano agli
Ottomani le forze del Sacro Romano Impero. Internamente l’esigenza di non
soccombere a livello commerciale obbligava la Turchia a stringere rapporti con
Venezia, che pure avversava e con la quale, ciò nonostante, tenne innumerevoli
conflitti. La stessa Venezia, d’altronde, doveva mantenere aperta la porta con
l‘Oriente. E’ quindi una commistione di toni, politici, commerciali, culturali,
religiosi, di costume, che compone il quadro a tinte forti che ritrae uno dei
confronti e dei compromessi più avvincenti tra Oriente ed Occidente, oggi tanto
così attuale da rendere ancor più significativa la lettura di questo saggio, di
per sé estremamente documentato e interessante.
Su piani e
in contesti differenti, si può trarre più di un’analogia rispetto alla
situazione attuale, contraddistinta da tanti e tali contraddizioni. Se alle
stoffe e alle spezie sostituiamo il petrolio si vede bene come affondino nella
storia medesime istanze, distanze e prossimità.
Certo gli
episodi narrati, ma soprattutto la diversa temperie - ottimamente restituita al
lettore, immerge nel suggestivo affresco in movimento che la Mozzi ha dipinto
nel suo libro. A maggior ragione, quindi, possiamo apprezzare il senso di
contemporaneità che ci coglie quando solleviamo lo sguardo dalla lettura.
Probabilmente l’autrice, nell’approcciare questa avventura in forma di saggio,
ha seguito le proprie inclinazioni e la propria passione verso i temi trattati,
e tuttavia sappiamo, citando Friedrich Schiller, come lo storico sia un profeta
che guarda all’indietro. Leggiamo dunque il nostro futuro tra queste pagine, che
così approfonditamente illuminano il nostro passato remoto.
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Recensione |
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