| |
Nicoletta Corsalini
ha recentemente dato alle stampe il suo terzo libro di poesia, Di fronte
al destino. Alla base, c’è un progetto polimediatico che coniuga insieme
i versi in chiave orfica e simbolica con le immagini fotografiche di Tony
Vaccaro, fotografo di prestigio, di concezione neorealista, corrispondente
di guerra e in genere autore di istantanee prese sulla strada e incise nel
vigore del bianco nero, ma anche corteggiato ritrattista di noti divi della
celluloide e di capi di stato.
Il libro si avvale di una postfazione di
Franco Manescalchi, che fra le altre cose definisce con l’ attributo di
postmoderna la poetica dell’autrice. In effetti, il libro si avvia in un’
atmosfera vagamente nostalgica e novecentesca, enfatizzata dalle foto di
Vaccaro, per lo più trattate dalla sua raccolta La mia Italia e da gli
scatti di guerra, che agitano nel lettore la sensazione del déjà vu e
cullano la fantasia con la nostalgia del nostro glorioso passato neorealista che
ha fatto da modello al mondo e dal quale non riusciamo mai a distaccarci
definitivamente. Ma poi il libro prosegue in un’avventura di fascinazione orfica
del destino dell’autrice presa allo specchio dei suoi stessi versi e osservata
come Alice in un mondo/modo meravigliato e liquido, nel quale le misure del
reale diventano opzioni incerte del dubbio e del sogno.
Nel complesso si tratta
di una splendida prova di stile dialettizzato e pluriprospettico, che affascina
per la bravura e per il garbo anche formale delle proposte e delle soluzioni.
Nicoletta Corsalini e fondatrice dell’associazione culturale di Prato, città in
cui vive, Il Castello, di cui è diventata presidente nel 1996 e presso
cui svolge attività di promotrice culturale e d’arte.
| |
 |
Recensione |
|