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Ingranaggi
per prossimo Vernice

Va segnalato
l’ultimo libro di poesia della brava scrittrice, francese di nascita e romana di
adozione, Edith Dzieduszycka, dal titolo rivelatore Ingranaggi,
uscito nei caratteri romani di Progetto Cultura, con prefazione di Gino Rago,
poeta calabro-romano. Rivelatore è l’esergo di Émile Cioran, esponente di spicco
del pessimismo esistenzialista, che ha costituito l’ossatura del pensiero
antiprogressista dell’intero Novecento sviluppato dagli intellettuali di
sinistra che hanno trascorso la vita fra gli agi dei Paesi capitalisti,
esattamente come fece Cioran, che, nato in Romania, si trasferì a Berlino fino
al 1935 e poi nella scintillante e ricca Ville Lumière, dove illustrò le maglie
della sua concezione relativa alla “sciagura di essere nati” e si dichiarò
fratello del grande genio italiano Giacomo Leopardi e del suo pessimismo
cosmico. “Tout ce qui arrive est à la fois naturel et inconcevable”. In altre
parole è una dichiarazione della naturalezza inconcepibile (inconcevable)
dell’idiozia non solo umana, ma addirittura della creazione in sé stessa. Gli
ingranaggi cui allude la bravissima poetessa romana sono le tappe, i
processi, gli sviluppi, le manifestazioni in mille modi e mille mondi con cui si
realizza la stupida e tragica pazzia dell’uomo, come è adombrato con garbo lieve
nel ricordo terribile della falsità e dell’infamia nascosta nell’adagio “il
lavoro libera l’uomo” – Arbeit Macht Frei - apposto sul cancello dei due
lager nazisti di Dachau in Baviera e di Auschhwitz in Polonia, meravigliosamente
ripreso dalla poetessa nella poesia Rotaie.
Mail – 8.6.21
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Recensione |
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