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Garbata collezione
di quarantadue poesie e il libro L'albero
nudo dello scrittore pugliese Menotti Galeotti. Negli occhi e
nella mente dell'autore c'è Firenze, divenuta per lui la città
della matura accoglienza e dell'ottenuto riconoscimento del
suo valore letterario: in Firenze, da circa vent'anni, Menotti
Galeotti abita e svolge la sua attività intellettuale di poeta e
narratore, impegnato in associazioni, premi, convegni, conferenze, presentazioni. La sua poesia e un invito conviviale alla
rammemorazione riflessiva e indagatrice, condotta sulle ragioni profonde delle
cose e dei caratteri. È il radunare le fila
dei discorsi disattesi e delle ricapitolazioni sospese. È un'occasione non già di risarcimento degli errori della piccola e
grande storia vissuta, ma e la prova di tenuta delle piccole e
delle grandi verità raccolte lungo il viaggio compiuto, nei giorni della
contemporaneità
e nei cuori degli amici, come nel destino dei popoli. Non c'è solo Firenze, nei
versi di
Menotti Galeotti, a fare da atelier gioioso e luminoso dell'intelligenza che
indaga sulla natura degli oggetti e degli uomini, ma c'e anche tanto mare, le
marine sabbiose e invitanti ovvero le isole all'orizzonte della Costa Azzurra, che funziona da
tangente di fuga
e di ritorno dei pensieri dal mondo reale. La realtà del mondo e lo specifico di
questo
bravo poeta fiorentino (ma anche romano, ma anche palermitano, oltre che barese
di
nascita). L'intreccio joiciano dei particolari, delle cose quotidiane, dei volti
familiari,
delle mezze figure anonime funziona da trama che si innesta sul grande ordito
della
vicenda umana fitta di mistero, e racchiusa principalmente intorno a due
tematiche: la
nudità indifesa del pensiero umano, così debole e contraddetto da tutti i fatti
della storia, e il continuo risorgere di un'istanza di fuga e di liberazione, per altro
impossibile.
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Recensione |
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