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N.O.F. 4 - centottantaduemetri di follia
Vincitore per 1'Inedito del Premio
Città di Chieri e Colline di Torino è risultato il libro della scrittrice fiorentina Mariagrazia Carraroli,
dal titolo che sembra demandare all'inchiesta di un giornalista, cioè
N.O.F. 4 - Centottantadue metri di follia. L'acronimo sta per
Nannetti Oreste Fernando, e 4 è il numero del padiglione del1'Ospedale Psichiatrico di Volterra dove l'uomo
è stato rinchiuso
per oltre 14 anni. Quello di Nof 4 fu un percorso creativo di straordinaria importanza, compiuto nella solitudine, nel dolore e nella
follia, mantenendo come unica interfaccia con il "mondo dei savi"
l'infermiere che a lui si era affezionato, Aldo Trafeli, il quale era
l'unico a possedere i codici per decifrare i segni artistici di Oreste
Fernando Nannetti, riscrivere i testi delle sue opere fantastiche, che
parlavano di altri mondi, di avventure nello spazio, di realtà invisibili.
Nannetti, consumando
sessanta fibbie di cinture per pantaloni, incise nel muro di cinta dell'Ospedale
una notevole
parte delle sue opere, ma lascio anche circa 1.600 fogli vergati a mano, in una
scrittura criptata, per tutti incomprensibile, ma fortunatamente tradotta dal
suo fido infermiere.
Sulla pietosa vicenda umana e sulla sfolgorante avventura artistica di Nannetti sono già
stati scritti alcuni libri e girati più di un documentario cinematografico, ma tutto lascia
prevedere che la
parte più importante dell'opera del poeta-visivo Nannetti debba ancora essere
recuperata e valorizzata. Molto importante e meritevole è il libro di Mariagrazia Carraroli,
con prefazione di
Davide Rondoni, testimonianze di Valerio Manni Vigliaturo e con le fotografie di
Luciano Ricci, riguardanti i celeberrimi graffiti, gran parte dei quali e già
andata distrutta per
l'incuria e l'abbandono. Pertanto, le foto rappresentano le uniche testimonianze
degli originali
che non si sono salvati. Nel libro, la Carraroli realizza il testo di una
"azione teatrale", nella
quale sdoppia il personaggio di Nof in un canto a due voci, precisamente quella
di Nof e quella
dell' Infermiere, e a questo dialogo a due si aggiunge il commento
interpretativo di un Coro, che
sta fuori della vicenda, ma che la commenta o comunque lo illustra, anche
decorativamente.
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Recensione |
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