|
AlessiaAlessia è un Virgilio che accompagna l'autore (forse Giovanni o forse no) per il mondo degli uomini, delle cose o l'anima delle cose, dei paesaggi, dei vari sentimenti. Ma è contemporaneamente un Virgilio che viaggia per conto suo e si fa raccontare nella sua molteplice quotidianità e con il suo Giovanni-amore. Alessia potrebbe apparire come una ossessiva ripetizione se non fosse l'efficace traccia che aiuta a seguire un percorso che ci vuol parlare di apparenza e di profondo, di inconscio e con la leggerezza che occorre alla poesia contemporanea per contrastare la crudezza e il peso di un vivere forse con pochi e labili sbocchi e spesso affidato alla casualità.
E poi il continuo intrecciarsi dei sentimenti delle passioni con la natura delle cose. “ con la tinta a scendere nell’anima di Alessia,” e poi “ Sono venute le gemme/sulla, trasfigurazione dei rami/e immensità/e gli angeli nell’invisibile/panneggiare, quando fa l’amore/con Giovanni.” Alessia che attende la primavera “..oltre i confini delle cose” E si incontra l'amore in questi viaggi, lo si può immaginare o sognare giocando con una abilità linguistica dell'Autore molto fascinosa e coinvolgente. Cito una frase della prefazione: “Le assonanze, i rinvii, le proposte, i suggerimenti, gli incisi sono delle figurazioni ideali attraverso le quali egli (l'autore) riesce a disegnare un tessuto sempre compatto ed attento ai risvolti culturali.” Un gioco che si avvale anche dei frequenti richiami ai colori e al loro frequente accostarsi ad immagini di esseri viventi, animali e non e si continua e combina così con “in transiti felici del pensiero,/ nell’elaborare la tela della vita:l’ostacolo lo salta/il bianco del cavallo.” E poi la vita che scorre lungo le stagioni, come fossero sipari aperti di una rappresentazione che vede anche i frutti della terra come protagonisti in questi incontri con Giovanni, con l'amore. Trovo assolutamente splendidi e calzanti questi versi da “Alessia a Capri”
“il vino e
il bacio di Giovanni Ed è sempre Giovanni l'onnipresente che l'accompagna, passando per Ischia, a Salisburgo come ad Assisi e poi “a far l'amore nel profano campo di grano.” verso che riecheggia nei miei ricordi qualcosa di De Andrè (l'amor profano di Marinella o il dormi sepolto in un campo di grano della Guerra di Piero) E le stagioni scorrono, come nuvole, come i versi che più mi colpiscono in questo viaggio “tra paesaggi reali o inventati e/o metafore avvincenti” vorrei elencarli in sequenza per segnalarne semplicemente la loro POESIA: “Liquido bacio oppure in Alessia all'Università “Alessia, anima di stella
nel nero Questa suggestione di un pentagramma di fili della luce su cui scrivere parole con i voli! E poi in questa Alessia e i vestiti torna questo gioco fascinosi e coinvolgente di incontro Alessia con la natura in cui si perde o meglio si confonde sino a rendere impossibile rintracciarne i tratti umani se non attraverso “il protendersi al ramo dell'arancio” “E
sono dietro ai vetri le rondini questo taglio “lucreziano” (almeno così mi pare di vedere) mi piace molto e coincide anche con il mio modo di sentire la poesia. E il tempo scorre, questo 1984 che rivive nell'irrompere di Serena per il tempo del giocare con “trasgressioni inesistenti” nell'attesa di un futuro “(ansia
stellante a sommergerla Ed oltre questo scorrere irrompe questa DEDICA ad Alessia
Alessia,
colei che protegge, E ci si avvicina pian piano agli anni presenti tra una “pasqua Resurrezione nelle fibre” e un Natale con una Alessia di rosso vestita per giocare alla vita, come un misterioso percorso quasi mistico fino ad “ ad eclissarsi Alessia nel sonno e nel sogno (ha sognato Dio a sorriderle)” e ad “accendere una candela dedicata alla Madonna a perdonarle una vita.” L'Alessia rosavestita di vita porta sempre Giovanni con sé nel suo immaginarlo e nel suo desiderio d'amore carnale Questo “orgasmo che scende liquido nell’anima di vetro”. Mi colpisce poi anche questo ripresentarsi di giochi di parole e di colori per parlare di lei e della natura che incontra: “Attimi
rosapesca nell’intensa chiarità “Attimi rosapesca,
arcobaleno nel mentre Ed ecco che compare, quasi come una conferma alla suggestione suggeritami sin dall'inizio della raccolta, un richiamo apparentemente indiretto a questa figura dantesca “Al
Parco Virgiliano, ed è in questa chiusa che si pronuncia il termine di un percorso che conduce fuori dalle cose vissute del mondo sino ad un rigenerarsi “sul
viale della gioia, presentita/nello scrosciare della / |
|
|