Ipotesi d'amore titola il nuovo libro di Raffaella Bettiol.
L'artista s'addentra entro il paesaggio emblematico della poesia con il peso
delle parole che non sono segni volatili ma s'imprimono indelebilmente
nell'anima.
Una poesia facile o difficile? sta a chi legge dirlo.
Certamente essa è portatrice di plurimi significati, l'adesione spirituale può
essere affidata al puro fluire delle parole nell'incanto della metafora, alla
coloritura d'immagine o al tumulto dei sentimenti nella lacerazione dell'io. Ma
Ipotesi d'amore non è semplice racconto di lirica bellezza e sofferta speranza;
è interrogativo "e tu non sai rispondermi | se solo è un sogno | il mondo che
appare | o la chimera infinita dei poeti".
Raffaella Bettiol rileva i tratti della propria interiorità
come momenti aperti al lettore senza mistificazioni sentimentali ma con lo scopo
di portarne la condivisione su piani più alti nella tersità della luce di
conoscenza. La sua poesia induce a riflettere sul diffuso costume, nella società
consumistica, di ritenere che la libertà si collochi soltanto in un'alternativa
di scelta. Tutto è proposto sotto forma di opzione: dalle cose più banali (compro questo o compro quello, vado al mare o vado in montagna) agli
interrogativi più profondi sul piano esistenziale. Questo modo di gettare dalla
torre un elemento per mantenere l'altro non realizza pienezza di significato
perché riduce il campo dell'agire, del pensare, dell'essere, escludendone parti
rilevanti. La vera capacità di formulare proiezioni di senso si realizza
coniugando gli opposti sino a ritrovare al loro interno il meglio per dar vita a
nuove sinergie. Ed è questa ardua ricerca la fascinazione del suo canto.
|