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Al levar de la luna
poesie nel dialetto della Bassa Veronese
Il ricordo è poesia,
la poesia non è se non ricordo
Giovanni Pascoli)
Eccoci qui a verificare questa teoria del
ricordo, nei versi riuniti da Lucia Beltrame Menini in questa breve raccolta.
Non importa in quale lingua: ciò che
conta è che si possa avere la percezione della capacità di trasmettere emozione
da parte del poeta, per mezzo del suo linguaggio.
Un linguaggio che, in questo caso, conferma
quanto necessario sia il poeta per la sopravvivenza stessa del dialetto o
dell’idioletto. Ed è proprio in questo senso che nasce l’esigenza di
ritrovarsi in una specie di colloquio con la propria anima, tutta tesa ad
esaminare percorsi compiuti o da compiere sulla strada della vita.
Ogni componimento offre una sincerità totale che
mette a nudo la sfera dei sentimenti, immersi in un vissuto capace di rendere
presenti tempi, persone e luoghi in qualche modo legati alla propria infanzia o
all’età della sopraggiunta maturità.
Così, nell’era delle trasformazioni rapide,
delle solitudini diffuse, dei balbettii di comunicazione, ad un certo punto
della propria esistenza, dopo la nostalgia di A pié descalzi (precedente
raccolta poetica della stessa autrice, sempre in dialetto), compaiono prepotenti
questi segnali di indagine, favoriti dal momento romantico e affascinante del
sorgere dell’astro lunare, per dare vita ad un’intima armonia tra ricordo,
constatazione e domanda.
Solo la lingua del cuore, il proprio dialetto
della Bassa poteva assecondare il bisogno interiore di prendere piena
coscienza di sé. Solo il linguaggio scandito dalle parole amate, quello che ti
fa sentire bene anche quando, queste, sono amare, il linguaggio ricco di timbri
particolari, di troncamenti e sonorità proprie, ha permesso all’autrice di
modulare queste sue nuove emozioni.
Il titolo del libro, Al levar de la luna,
più che da uno specifico testo, pare provenire da uno status quo ante,
cioè legato ad uno stato d’animo consequenziale, dopo la pubblicazione del libro
Quando el sole va in catinora…
Al sorgere della luna i pensieri si coprono di
luce, entrano in fibrillazione, si amplifica la sfera emozionale del vissuto e
degli eventi che hanno lasciato una traccia profonda dentro noi; nello stesso
tempo si accendono i sogni, l’immaginario e le speranze.
Con la sensibilità che contraddistingue Lucia
Beltrame Menini, il percorso della silloge si snoda nelle due sezioni, partendo
dalla ricerca del proprio essere e delle proprie radici, per giungere poi a
confrontarsi con la realtà della vita e con situazioni contingenti del momento
storico e sociale. Tutto, con una scrittura ricca di toni cromatici e che tiene
conto della forma espressiva e, quindi, della funzione organizzata della
metrica, accanto al verso libero. Continua così, per noi, il privilegio del
dono, quale è la poesia, insieme alla preziosità del messaggio non solo poetico
dell’autrice.
Al levar de la luna
poesie nel dialetto della Bassa Veronese
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Recensione |
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