Una rivoluzione ci
salverà. Perché il capitalismo non è sostenibile
La terra appartiene simbolicamente al femminile e Naomi Klein lo rivendica
con il suo rigore pragmatico e l'adesione convinta ai temi ambientali.
Nel
saggio s'impegna a dimostrare che esista ancora una via di salvezza per il
nostro pianeta ormai al limite delle sue risorse. Non c'è tempo da perdere né
possibilità di procrastinare soluzioni che finalmente affrontino con realismo il
pericolo di una catastrofe ambientale. N. Klein sceglie l'approccio morbido che
orienta verso una trasformazione cosciente.
È la via culturale quella che opera
cambiamenti profondi e durevoli; è il ragionare sugli eventi, sottraendoli al
dominio della rabbia, della paura, dell'avidità. Dimostrata la malafede della
politica, la scrittrice condanna senza appello il capitalismo globale che in
ogni latitudine ha determinato sconvolgimenti sociali ed ambientali, ampliando
le disuguaglianze, arricchendo le élite a danno delle popolazioni cui sono
inferte restrizioni delle libertà civili, abolizione di diritti acquisiti, tagli
lineari di spesa sociale e privatizzazioni di beni pubblici.
Una vera e incruenta rivoluzione dovrà iniziare dal basso, da singoli
individui che accettino di cambiare stile di vita e che rendano finalmente
cosciente la dissonanza cognitiva che induce le persone, già provate dai
disastri, a replicare pratiche distruttive. Un'educazione permanente e diffusa
che opponga profondità a superficialità, che sacrifichi coscientemente il
superfluo a favore dell'essenziale ridefinito in base ai principi di equità e
solidarietà in una visione che renda centrale la tutela dell'ambiente. N. Klein
confida che movimenti di massa coordinati tra loro operino questa radicale
trasformazione economica, da cui si avvierà il processo di – ricostituzione e
reinvenzione delle idee stesse di collettività.
21-09-2015
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