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I giorni e l'ombra
Il fascino vincente delle poesie di Silvana Dal Cero
risiede in primo luogo nella scrittura che le plasma e in quella incantata
freschezza di linguaggio che rinnova nel miracolo ogni volta la trasparenza
aurea delle cose antiche della vita e del mondo che si tramandano rinnovandosi
di generazione in generazione, nello spazio di una religiosità profonda.
Chi meglio di un poeta può farsi interprete di tale
cristallina leggerezza? A maggior ragione dentro lo spazio sottile della
spiritualità. La fervida immaginazione, la gentilezza e la sorridente carica
vitale, tra pensiero e realtà, fa levitare appunto I giorni e l’ombra
(Biblioteca dei Leoni, con una incisiva prefazione di Gian Domenico Mazzolato),
ma per concentrasi e non per distrarsi o, paradossalmente, per trovare la vera
concentrazione attraverso quello sguardo apparentemente distratto del frammento
che evita l’abbaglio dell’evidenza arrivando all’essenza più autentica.
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Recensione |
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