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Distrazioni
Distrazione come svagamento, come disattenzione, come precipitato nell’intimo dall’altro, dal simile, dalla vita, sempre dis-tratta, tirata in qua e in là in sé e da sé stessa. Un intruso, l’abbandono o la perdita, si insinua tra le costole, nel corpo. Bisogna farlo proprio, sentirlo in tutte le sue dinamiche, farne tesoro (e sembra un’assurdità) per attraversarlo e quindi espellerlo. Che la strada del cammino torni bianca per la «bambina distratta». Tornerà bianca la strada dopo la distrazione?
«Credo
che se anche in spirito tornassi Nelle diverse parti e poesie, con varianti e inserimenti di occasioni e sobbalzi, con un ritorno di echi memoriali aggettati sull’oggi, Cristina Polli in questo suo recente libro (Distrazioni, 2021) sfina la sensazione di un non più portandola a paradigma di consapevolezza, tendendola per «ricomporre il silenzio». E, tuttavia, prima un’eclissi:
Chiedo in prestito una veste Il tono colloquiale, rivolto anche all’esterno del sé verso gli elementi naturali, soggettivi ripari mai in controcanto, rilascia una poesia dell’incontro meditativo, della ricerca di un rendiconto nella distanza da ciò che aveva costituito un fulcro del vivere, una presenza non necessariamente umana ma di respiro certo che si ricarica con essa. Ciò che era non è più o è stata l’illusione a surclassare la realtà ponendosi infine a tristezza.
«Stasera una tristezza da risacca Un risvolto della propria vita? Domanda suscitata dalla conoscenza delle prime due raccolte di Cristina Polli, Tutto e ogni singola cosa (2017) e Quando fioriscono le tamerici (2020), in cui avevo individuato come fili portanti lo sguardo fiducioso sulla nascita e sulla vivenza. Ma, si sa, i giorni non sono sempre tondi: in essi cadute e riprese spesso si equivalgono, gli affetti e il loro contrario nascono e finiscono (anche proditoriamente o per nessuna ragione), le sottrazioni come sottrazione di energie hanno una loro propria parte sul palco delle attese o nella platea della realtà. Se un “insieme” è da rintracciare in Distrazioni, mi sembra di poterlo fermare proprio in un risvolto, un inciampo, un incidente, uno di quegli accidenti che danno la verità di un meno, magari, mai pensato. Verità che rilancia, timorosamente, il desiderio del suo contrario. (“Balestrucci”) |
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