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Dei delitti impuniti e di amori infiniti
Ignazio Ippolito, pugliese che vive a Milano, pubblica
presso le Edizioni del Leone la raccolta di poesie Di delitti impuniti e di
amori infiniti, un libro complessivo che si direbbe quasi un bilancio
esistenziale. È infatti il racconto in versi della storia di una vita,
illustrato in parallelo dalle tavole del pittore Bruno Tosi, al quale si deve
pure l’immagine di copertina.
Dal confronto con la realtà e dalla sua esperienza di vita,
comprese le delusioni e le sconfitte, Ignazio Ippolito esce con la volontà di
dare testimonianza delle aporie del mondo attraverso la poesia. Una poesia che è
volta ad opporre il segno della ragione non solo e non tanto alla crudeltà degli
uomini e delle loro azioni, ma alla sordità indifferente e alla miopia egoista.
Poesia, quella di Ignazio Ippolito trattando dei “delitti
impuniti” e degli “amori infiniti”, dal risvolto anche civile, mentre si
distende comunque come grido esistenziale dal forte accento lirico.
C’è l’originalità di una particolare presenza della
memoria, in questa poesia recuperata dal trascorso, liberata di colpo dalle
malinconie e dai rammarichi esistenziali e fatta rivivere al presente come
realtà sempre e soltanto in fieri. Perché l’istinto, quel fuoco di cui l'amore
rimane l'immagine più vicina, nel corso di un’intera vita si è consumato, ma non
è affatto sparito.
6 aprile 2013
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Recensione |
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