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Vogliamo cominciare a parlare di questa raccolta poetica
ponendoci – per prima cosa – una domanda? Eccola: "La felicità esiste davvero?
E' cosa concreta oppure illusoria?". Penso che tutti siamo d'accordo rispondendo
che: "se abbiamo il cuore in Paradiso, la prima parola che si vorrebbe
gioiosamente gridare al mondo intero è: "Sono felice!". Viceversa, se il cuore è
caduto – infranto – nell'oscuro pozzo della pena, l'urlo ha ben altro tono e
diverso il dire... Colpiti a morte e disperati, spesso è solo il cielo che
accoglie il lamento dell'anima nostra... E per spiegare quanto sto dicendo,
specifico che il titolo scelto da Patrizia Riscica per questo suo libro di
poesie, si adatta perfettamente anche al mio modo di fare e di pensare, proprio
perché io, prima di tutto, capovolgo sempre qualsiasi cosa che ha attinenza con
la mia vita.
Forse è per questo che credo di aver compreso in pieno la
personalità variegata dell'autrice (azzeccata anche la scelta dell'immagine di
copertina), tanto che, invece di cominciare la lettura dalla prima pagina, l'ho
iniziata dall'ultima ed è stata la frase di chiusura della poetessa "Forse, da
qualche parte, la felicità esiste davvero" a suggerirmi di far così.
E via via, sfogliando le pagine all'indietro e calandomi
sempre più nell'intimo suo mondo, mi sono resa conto che la personalità
dell'autrice mi veniva incontro sempre più chiara, coinvolgendomi nel vortice
dell'attrazione, quasi magnatica, delle sue 55 poesie. Giunta al capolinea, cioè
alla sua prima lirica Immagini capovolte, prima di pensare di emettere un
giudizio, in verità non molto facile, data la variegata complessità di questa
strana, bella e originale raccolta, mi sono fermata un po', facendomi saltellare
su e giù la penna, sul naso e sulle labbra, alla ricerca di una frase semplice
che però potesse chiaramente esprimere il mio pensiero, sincero e seza fronzoli
superflui. Ed eccolo qui: "Lei, cara Patrizia, ha una mente non soltanto
'vulcanica' ma addirittura splendidamente contorta e olremodo positiva".
Infatti, il volume Immagini capovolte, dice tutto e il cotrario di tutto, che
poi si rivela essere verità. Un gioco di "tira e molla", dove si sfidano forze
simili anche se diverse: il possibile e l'impossibile, lo scetticismo e la
speranza, lo scoramento e quell'assurda e pur vitale forma di felicità che dà un
senso alla vita.
Notando tutte queste cose incastonate abilmente dentro un
discorso poetico, si deve per forza riconoscere che le liriche che danzano in
esso, sono "versi in libera uscita", sono cioè una strana e sensuale danza di
contrasti che contrasti non sono, perché è vero che la realtà è quella che è e
che la vita, per conoscerla bisogna viverla, ma è anche vero che una mente
poliedrica e fantasiosa, può esprimere le molteplici emozioni e sensazioni umane
in una forma più aderente alle aspettative di lettori intelligenti.
E Patrizia Riscica, con le sue Immagini capovolte, ne
conquisterà sicuramente molti, perché ella, qui, si rivela altamente ammirevole
per quanto ha saputo esprimere con tanta viva partecipazione e con un estroso
metodo particolarmente avvincente.
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Recensione |
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