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Un libro. Entro cui un turbine di versi danno un quadro carico di sfaccettature di un mondo dove regnano – implacabili – dolore, malinconia, solitudine, disperazione, testimonianze di esperienze, dove spesso l'intelletto e la sensibilità perdono il filo giusto del senso della vita e percorrono strade disseminate d'ostacoli che, inevitabilmente, portano i "viandanti erranti", ad essere risucchiati da un vortice impietoso, che tende solo a distruggerli. Questa terribile malinconia dell' "essere" – in servitù delle parole – come diceva Ungaretti, nel libro di Paolo Ruffilli, è condotta oltre che col cuore, anche con una eccellente maestria. Liriche cariche di pathos. Una fiaccola che Paolo riesce a tener viva, pen;nel cuore del mondo non muoia la speranza!
Il tema, pur avendo per soggetto la droga, lungo i corso hd toni mutevoli, perché nel contesto di chi assume droga, c'è quasi la volontà d'ignorare gli effetti letali che essa crea, non solo al singolo, ma all'intera Società... L'interessantissimo libro di Paolo Ruffilli pone, appunto, tutti i problemi che questa "piaga", dilagando, travolge sempre di più il mondo, soprattutto quello giovanile. E ne Le stanze del cielo, è proprio un giovane, "drogato" e "carcerato" che racconta la sua odissea! E qui, l'autore, impegna tutto se stesso nel ruolo della vittima e nel suo dire immette una notevole quantità di concentrazione e partecipazione. Si mette così in evidenza anche il fascino indiscutibile che sempre esercita un'ottima Poesia scritta da un poeta d'eccezione e , contemporaneamente, si può anche constatare la razionalità non imbrigliata del poeta che spiega, con chiarezza, i sentimenti, le emozionalità, i rimpianti, il dolore per la condanna e per quella che lui reputa essere dura incomprensione. Non è stato trascurato proprio nulla, perché ci sono tutte le evoluzioni del pensiero che si agitano nella mente di chi non ha avuto la forza di ribellarsi, di dire "no" alla tentazione. Animato da questa tensione incessante che lo spinge a soffermarsi a questo terribile fenomeno epocale, costringendolo a fare un'acuta analisi di tutto un sistema rovinoso, la vittima mette a nudo se stesso. Il poeta aiuta il condannato a rivelare le intime confessioni attraverso questa intensa opera letteraria, che ha il pregio d'insegnare ai lettori poco attenti, anche il sistema dí saper riflettere, prima di ergersi a giudici! Il tema "droga" è, purtroppo, di estrema attualità ed il libro di Ruffilli che lo affronta, ne rende interessante e forse utile la lettura, perché questo, non è un volume scritto così, per caso, in una forma empirica, vuota di contenuti... Questa è un'opera profondamente pensata e analizzata con straordinaria umanità. E il fatto che nessuno di noi sia in grado di predire il futuro, a me viene spontaneo – chissà perché – il ripetere un verso di T.S. Eliot: "Il nostro universo, terminerà con uno schianto o con un lamento?". Certo, lo so bene che è un grande interrogativo, questo, ma attualmente l'universo ha molte tendenze negative che sono pericolosamente in aumento... Le droghe, sempre più abbondanti e sofisticate oltre che vilmente manipolate, stanno invadendo il globo terrestre... Le urla di dolore si perdono nel vento, non si odono quasi più, così come non s'ode più nemmeno la voce di Dio! A questo punto, non possiamo restare inerti ed indifferenti davanti a questo sfacelo! Dobbiamo inventare nuove battaglie di salvezza, per difendere un futuro che presenta nere prospettive. Dobbiamo annullare questo rovinoso silenzio... Il poeta Ruffilli, con le sue armi preferite (la scrittura e la poesia), ci sta provando, incidendo parole significative in ogni minuscolo spazio dell'anima. E sono poesie forti che scuotono, come improvvisazioni folgoranti. Ma è evidente che improvvisazioni non sono! Il volume "Le stanze del cielo non nasconde nè il male e nemmeno il dolore. E' una raccolta di poesie nata da ore e ore di concentrazione di pensiero. Perché Paolo ben sa che per dire certe verità angoscianti, non bastano fogli di carta.e matite per annullare l'abulia...Perché prima di scrivere, occorre trovare in sè la forza di agire, il coraggio di parlare di una tematica così dolorosa, avendo la certezza di sapersi esprimere al meglio, per rendere chiara la gravità di una situazione disumana che oggi vivono i nostri giovani. Riconosco quindi positivo l'intervento di un poeta della statura di Paolo Ruffilli e la sua idoneità a trattare un argomento terribile e distruttivo come è la droga. Per il resto, ritengo superfluo ribadire l'eccezionalità della sua bravura, perché questa è più che nota, dato il successo riportato dall'autore in tutte le sue precedenti opere, sia poetiche che narrative. Ed anche in questo suo volume Le stanze del cielo, egli ha saputo muoversi con grande sicurezza e amore, dimostrando pienamente tutta le sua competenza letteraria e la sua notevole abilità poetica. |
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