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Seppure a grandi linee, il sunto di
questo romanzo è spiegato, con sufficiente chiarezza, all’interno della
copertina. E da questo si può arguire quale possa essere, in realtà, la trama
del romanzo di Fosca Andraghetti.
Quindi io non
mi soffermo a dare ulteriori notizie sullo svolgimento della storia, ma cercherò
invece di penetrare nella mente e nelle varie emozionalità dell’autrice, per
ricercare il plausibile motivo che l’ha indotta a scrivere questo libro.
Comincerò col dire che la scrittrice bolognese (che è anche una validissima
poetessa), ha scelto di accentrare il suo interesse sulle vicende di una
famiglia dove tutti i componenti hanno un ruolo di primo piano, anche se poi le
vere protagoniste risultano essere Mirka e Margherita, due sorelle, figlie della
stessa madre ma con padri diversi. Due donne che non hanno molto in comune e che
incidono fortemente sullo svolgimento del romanzo. Fosca Andraghetti parte a
raccontare la loro storia fin dall’infanzia e va avanti attraverso le vicende
vissute da tutta la famiglia. E questa qui narrata, è una vicenda densa di
aspetti vari che danno un ruolo particolare a questa famiglia che Mirka ama
moltissimo. La scrittrice ne fa ampia descrizione con una forte fluidità di
coscienza e d’amore, oltre che d’immaginazione quasi visiva che caratterizza
tutto il suo dire in un movimento dei personaggi e segna i diversi ritmi del
racconto, dove c’è tutta la sua misura partecipativa e un proiettarsi sempre
oltre la barriera della propria vicenda, della propria storia, in una sorta di
interrogativo aperto, la scelta del futuro, la scommessa con la vita.
Fosca, l’autrice
dispone così tutta la fitta trama e anche quella dei percorsi interiori, degli
incontri, del quotidiano mettersi in equilibrio tra ombre e luci, sofferenze e
felicità. E’ la chiave di volta di questo intenso romanzo esistenziale, sono
certe oscillazioni a segnare gli avvenimenti del vivere. E sono anche le
intenzioni a cui corrisponde lo sforzo, appunto, esistenzialmente ripagato dal
conoscere se stessi fin dove si possa e si riesce al di là di tutto e
nonostante tutto, perché è l’unica cosa che, alla fine, conta nella vita. Tale
percorso poi, la scrittrice lo traduce in un linguaggio intarsiato, specchio di
quella condizione psicologica che continuamente si divarica nel groviglio del
pensiero che è il groviglio stesso dell’esistenza, in cui si agitano tutti i
motivi e tutte le occasioni; la vita, il lavoro, il tempo, l’amore, la
sofferenza del mondo, Dio… tutte queste cose, ben sappiamo che dominano
l’esistenza degli uomini sulla terra…
E la scrittrice
Andraghetti, validamente collaudata, in questo suo ultimo romanzo vi entra
interamente, anima e corpo, partecipando vivamente ed attivamente al suo
svolgimento e alla “fine”, dove sta chiusa la soluzione dell’intimo mistero di
Mirka.
Sicuramente come
sempre accade agli scrittori, anche Fosca costruisce il personaggio principale
(in questo caso Mirka!), quasi a sua immagine, perché ad essa presta i suoi
pensieri, il suo carattere, le sue reazioni, per meglio entrare nelle intimità
più segrete dell’anima della protagonista e per innestare in lei la forza e la
debolezza psicologica della situazione che Mirka vive, perché il suo compito è
proprio quello di “scavare”, di “penetrare” sotto la pelle della quotidianità
della donna da lei creata e che tiene saldamente in pugno mantenendo nel segreto
tutto quanto alimenta i sogni e la realtà della sua eroina sino alla conclusione
finale.
Nel contesto del
romanzo, è facile rilevare l’intelligente lavorio di una mente vigile, agile,
estroversa, valori che acquistano significato nei contrasti fra fantasia e
realtà, confondendoli un poco, anche perché anche nel nostro reale esistere ci
sono vari misteri che, spesso, non vengono esplorati e, silenziosamente, si
disperdono sulle rive di un’isola annidata in fondo alla memoria! Perché sono i
moduli della vita reale che nasce entro orizzonti di pena ma che può anche
trasferirsi “altrove”, così che, maturando come un frutto, nel tempo, può
rilegare la solitudine di confini del “nulla”, per poi finalmente trovare il suo
degno nido dentro gli occhi di un uomo che brillano d’amore.
Superfluo
aggiungere altro, perché a questo punto è necessario leggere il libro, perché
proprio il libro, dipanando la storia pagina dopo pagina, è capace di esprimere
le tensioni di un’anima finalmente appagata e felice della sua condizione umana,
non più assalita dai neri cipressi del dubbio. Grazie anche alla notevole
capacità narrativa di Fosca Andraghetti, la storia di esseri umani, pur con
tutte le loro imperfezioni, diventa una specie di favola che coinvolge e
avvince, perché l’insieme del romanzo, aprendosi alla fine, come si apre al sole
la corolla di un fiore, assume in sé un tocco di magia, proprio perché
l’immaginazione entra anche nella realtà, per trasformarsi e diventare preziosa
parola!
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Recensione |
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