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La vita e gli amori della contessa di origine russa, Giulia, sposata a un
profugo ungherese, s'intrecciano sullo sfondo delle lotte per l'unificazione
italiana, svelando non solo gli aspetti privati e intimi dei personaggi storici
che vi parteciparono ma anche alcuni particolari, come la presenza appunto di
una nutrita schiera di profughi ungheresi a Torino e addirittura di un reparto
dell'esercito piemontese costituito da questi esuli.
La documentazione storica è ricca e accurata e le immagini dell'epoca
introducono piacevolmente il lettore nell'atmosfera ottocentesca aiutando
l'immaginazione e l'immedesimazione con i personaggi. Così, oltre a riscoprire
un passato che ci appartiene e che spesso dimentichiamo, possiamo meglio
comprendere le difficoltà delle donne dell'epoca ad avere una vita sentimentale
libera, il coraggio e la determinazione che dovevano avere per opporsi ai
pregiudizi della mentalità corrente, le lotte sostenute per arrivare ad ottenere
una pari dignità all'uomo sia in ambito familiare che lavorativo.
Un libro che si legge tutto d'un fiato.
Anobii.com
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Recensione |
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