Alessia
Il roboante e limpido flusso esistenziale
È
vivo e incessante il dispiegamento del flusso temporale che anima la raccolta
poetica Alessia (Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano) di
Raffaele Piazza, irrobustita da un andamento per lo più sequenziale e
sottilmente cadenzato.
Il
protagonismo del personaggio femminile evocato prende corpo attraverso
connotati geografici-urbani (Napoli, Ischia, Assisi, Salisburgo, Ginevra) tra
mescolanze di “amniotica pioggia“ di cui può facilmente intridersi il passo
caldo e immersivo del lettore.
Le
parole emergono – proliferanti – disegnando accadimenti molteplici, che
immettono a loro volta nei meandri della quotidiana esistenza, un’esistenza “significativamente trasportata dalla luce“, che tende a far maturare e far
fiorire lo spazio e le sue tremule adiacenze. E nella luce “tutto si ferma“ e
“tutto accade”.
La
prevalenza di moduli iterativi finisce per creare sedimentazioni di suggestioni,
lasciando trascolorare immagini e situazioni in una sorta di andirivieni,
producendo inoltre accensioni energiche mediante tracce specifiche di colore,
un colore evidenziato, in primis, nel vestiario – paesaggio (Alessia azzurrovestita o rosavestita; Giovanni nerovestito) e su tutto viene a
stagliarsi caparbiamente “la densità del cobalto di un cielo freddo di stelle“.
Tra
un trasalire ardito e un tenue riversarsi nel roboante o limpido flusso
esistenziale si muove il poetico ingranaggio di Raffaele Piazza, la cui parola
– come afferma Antonio Spagnuolo – è consapevole di spasmodiche sfaccettature.
aprile 2018
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