Alessia
Una accattivante foto a colori di copertina, misto di Andy Warhole e di immagine sexy pubblicitaria – le belle gambe di seta per aria danzanti, da un corpo disteso fuori campo – scarpe di smalto rosso, doppia suola, tacchi vertiginosi (non si dice il nome del fotografo). Un nome solo al di sopra : Alessia.
Così Raffaele Piazza presenta il suo nuovo libro di poesia, 114 pagine, formato piccolo, ed. Associazione Salotto Culturale Rosso Veneziano, Napoli, 2014, “ilmiolibro.it”.
Un punto di vista del mondo guardato con occhi privi di malizia, angolazione insolita, un solo nome geniale. Vi passa la vita davanti, nelle trasformazioni dell’occhio della crescita – dall’infanzia all’adolescenza, alla giovinezza – con il pesco in fiore, il fiume, la grandine, il vino, le mele, il sole, le fragole, l’allodola e la cometa, la luna immancabile, il libro aperto, e sulle pagine del calendario il tempo che va.
Presenza maschile. La gioia al femminile. E la bellezza inconsapevole. Presenze varie in un solo personaggio. La lingua poetica è discorsivo-moderna senza problematiche di struttura. Si scrive come si beve, d’un fiato. Fra il reale e l’onirico passano le immagini di fuori, che si fanno l’istante vissuto di dentro. Visioni di prati e luoghi di città. Tutto si densifica nell’amore del giorno e della sera.
Un testo campione: Alessia e la vetrina
Se in nuove acque naviga Alessia sul bordo della vita e sta sul ramo una foglia di salvezza per l’erbario tra le pagine di un diario e della storia, nello specchiarsi nella vetrina vedere l’abito per la festa, che non finisce nel chiarore di fiammelle di ceri nell’illuminare della mente la camera e la stanza dell’esistere con le mensole dei libri da attendere
e rileggere nel tempo con il vestito comprato e indossato Alessia vede il mondo inargentarsi tra le cose di sempre tra i sempreverdi nell’alito di vento fino a una conca di tramonto a fare d’arancia il sembiante
che tra i greti della vita appare.
È il 1984. Alessia rosavestita attraversa lo spazio di un cortile di rondoni d’argento va a scrivere contro l’immenso azzurro.
Gentilezza d’animo e amore di poesia si combinano insieme nell’ingenuità del racconto.
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