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L'autrice, in questo libro ricco d'intersezioni,
inquadra l'argomento "delle marionette, dei burattini e del burattinaio,
sicuramente non nuovo alla sua scrittura e che ha trovato il suo incipit più
chiaro e definitivo fin dal tempo di Marionetteemiti ( 1999) e successivi,
nella citazione di un brano significativo di Guido Ceronetti, il quale dice: "Il
burattino s'anima di mani . | Sfiora la testa, ride d'occhi | e le manine
sgomente alzano al cielo lo stupore per caduta | incerti nel biancore d'un
grembiulino. | La voce narra del burattino | sensibile si muove con la grazia
del cuore | del Burattinaio. Insieme fanno persona | che narra la storia fuori
dell'Artificio". Si tratta di un lavoro che riguarda, come da sottotitolo, una
rilettura fantastica del Teatrino attraverso l'illustrazione delle Opere visive
di Giovanna Ugolini che partecipa a pieno titolo del programma.
L'esergo, in antefatto, riprende l'angolazione quasi
metafisica dal finale del libro Pinocchio di Carlo Collodi (1883) laddove è
scritto: "Com'ero buffo quand'ero un burattino! | E come ora sono contento di
essere | diventato un ragazzino perbene!...". E vi si ribadisce che, qui,
certamente, "non è un caso quindi che si narri in una "Fiabola" (tra fiaba e
parabola) la vecchia storia del Teatrino delle Marionette, dei Burattini e del
Burattinaio".
Il lavoro in questione è accompagnato da due brani,
"Delle marionette e del burattinaio" di Maria Pia Moschini e da una nota di
Sandro Gros Pietro, l'editore.Una filosofia di base che si fonda
sull'osservazione attenta della realtà in cui viviamo e siamo immersi,
caratterizza l'aspetto di questo settore letterario e produttivo della Ugolini,
attenta alla dinamica della vita e dell'esistenza, nelle sue espressioni più
caratterizzanti dell'umanità e dell'uomo, dell'essere e dell'apparire, sulla
scenografia della cronaca e della storia, in un ribaltamento | rivolgimento
costante della serie delle sue stesse rappresentazioni e performances che
inquadrano, per vie dirette ed oblique, l'incarnazione della realtà vivente e dei
soggetti, figurine d'apparato, ombre della mente, individui schematizzati in
colori e lineamenti burattineschi, maschere fisse del nostro quotidiano.
Si tratta, guardando all'Indice, di un repertorio
attrezzato per il quale l'autrice imbarca, in un indice assai intrigante e,
forse, esaustivo, subito dopo una panoramica generale del contesto e delle
ragioni d'intento, ben diciassette proposizioni problematiche che rispondono,
susseguendosi, a "L'Arte delle e nelle Marionette, Le Super marionette e il loro
rovescio, Il gioco del Burattinaio, Sentimenti e morale delle marionette, Del
sapere dei burattini e del limite, Dolore e gioia delle marionette e dei
burattini, Responsabilità della Marionetta, I diritti e i rovesci delle
marionette, Evoluzione e involuzione delle marionette, Marionette e burattini,
Marionette e burattini accanto al rullo rotante, Le marionette leggere, le Marionette serie, Fisionomia e maschere delle
marionette, Marionette e schermi, Parole e marionette, Marionette e
sentimenti,Marionette, burattini e lo stupore.
Il campo in oggetto appare quanto mai esteso e
complesso, per cui l'autrice dà fondo ad un panorama interessantissimo,
intrigante, di forte presa. Naturalmente, per il lettore avveduto, questo lavoro
s'incentra su una vera e propria teoria dei burattini studiata sul piano
storico, gnoseologico, filosofico, senza trascurare quell'aura di ironia che, a
volte, apertamente si richiama anche al grande Ceronetti, come abbiamo notato,
su basi umane e letterarie capaci di abbracciare elementi culturali estremi e
variegati del nostro vivere comune, del nostro non sempre precisabile essere al
mondo.In tal senso, crediamo che diverse ed interessantissime potrebbero essere
le chiavi di lettura del testo, illustrato ampiamente dalle visioni di
contingenza straordinaria di Giovanna Ugolini, nonché dai versi riflessivi
della stessa Autrice, alla conclusione di ogni brano (o Capitolo).
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Recensione |
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