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Luigi Tribaudino vive ed opera a Torino. Poeta e
scrittore, ha pubblicato parecchi libri e presiede 1'"Associazione Culturale dei
Due Fiumi". Fa parte ciel Comitato di Redazione del periodico "Corrente
Alternata", da lui fondato nel 1991.
In copertina di questo suo
La fenice libertaria, che
ha per sottotitolo "La lunga marcia di Fra Dolcino", un busto del detto frate
di C. Vanelli, Pinacoteca,Varallo. In esergo, la dedica dello steso autore: "Alle donne e agli uomini perseguitati e assassinati per le loro diversità da
tutte le inquisizioni della storia umana", seguita dalla precisazione "Quando
'diversità' non è accolta è 'inquisizione' in ogni tempo e luogo".
Si tratta di un discorso raccolto, di pagina in pagina,
in gruppi separati di dieci versi ciascuno, costruito dall'Autore, con estrema
attenzione, tale da comporre un interessante poemetto. In premessa, una Nota dell'Autore che precede il testo,
ove egli specifica che lo hanno indotto a questo lavoro in cui egli trascrive in
trenta decametri, la nota vicenda di Fra Dolcino e Margherita, occasionalmente,
ascoltandone notizia e particolari da un narratore del Biellese, a
Trivero, quale ne aveva tradotto la vicenda riportata, come spesso accade in
certi luoghi, di padre in figlio. Da qui, la sua visita a Monte Rubello, dove i
ribelli furono massacrati, di fronte al Monte Massaro dove si ergevano ancora
le rovine di un obelisco che le forze laiche avevano eretto in onore del frate.
Non mancano i versi di Dante Alighieri, all'inizio del
racconto, (Inferno, XXVIII-55-60 ) nei quali viene storicizzato l'argomento che,
questa volta, appassiona lo scrittore. Ed ecco che qui si tratta della vicenda, spesso coperta
da segretismo e da ignoranza, per cui egli comprende ed afferma che quando la
diversità si colora, agli occhi delle masse, di peccato, essa non viene
recepita, anzi è condannata dalle leggi morali e civili vigenti, per cui si cade
nel regime dell'inquisizione. La quale vicenda ricorda, in questi versi, che il
detto frate militava fra gli «Apostolici di Cristo" ribelli alla Chiesa,
considerati quindi eretici e, in molti, come lo stesso frate, condannati al
rogo. Dopo 636 anni, osserva lo scrittore, altri ribelli banditi vivono in quei
luoghi che ricordano la Compagnia degli Apostolici e la loro resistenza in
Valsesia (1260-1307). Per ricordare, infine, questi fatti, il Comune di
Varallo ha deciso di apporre una lapide in memoria, in quei luoghi. Segue una
spiegazione dei metodi inquisitori medioevali ed un Glossario delle voci.
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Recensione |
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