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Con Prefazione di Paolo Ruffilli e con Postfazione di Franca
Alaimo, per le Edizioni Del Leone, esce questo libro di poesie di Francesca
Simonetti, intitolato "Nei meandri del tempo a ritroso". Autrice già nota di
varie raccolte poetiche di successo e di saggi letterari a cui sono stati
assegnati premi importanti, inserita, fra l'altro, nella Storia della
Letteratura Italiana edita da Helycon, presenta un curriculum di tutto rispetto
sul piano dell'attività culturale che la vede protagonista anche in riferimento
alla letteratura portoghese e rumena. Non a caso, è, fra l'altro, Dottore
Honoris Causa en Letterature della Accademia "Antero Quental".
Una tempera di Francesca di Carpinello ne illustra
significativamente la copertina. Si tratta di un'opera assai compatta nel suo
svolgimento, che raccoglie ed unifica sue Poesie inedite (2006), ripropone altre
composizioni con Per versi necessari peregrinando (2006), da L'essenzialità
della speranza (2003, Il coraggio di cantare ancora (2002), Il ponte
necessario (2001), Conversazioni per una poesia (2000), Poesie per una
conversazione (1993), Poesie giovanili e traduzioni da C. Baudelaire e da A.
De Quental. Ed è chiaro che questo percorso segue una proposta a ritroso,
secondo il titolo, partendo dal presente, per raggiungere gli orizzonti degli
anni più lontani, del principio del suo mondo poetico pubblicizzato. Belle e chiare fotografie, alla fine, segnalano per
immagini personali, la memoria della sua presenza di protagonista, negli anni,
nel nostro campo letterario, nei risvolti delle sue varie attività.
Paolo Ruffilli, ottimo esegeta, ne mette in rilievo le
eccezionali qualità, osservando che "La ricomposizione delle forze
incommensurabili, l'incontro della linearità del tempo e della puntiformità del
quotidiano, contraddistinguono tutto il percorso della poesia di Francesca
Simonetti". E, più avanti, ammette che si tratta di "Un discorso che ha
l'effetto poeticamente originale di coniugare investigazione e misticismo,
logica e metafisica, attraverso una sorte di orfismo fatto scivolare al grado di
elegia civile".
Da parte sua, Franca Alaimo, scrive che "Inganno e
Speranza, Bene e Male, Luce ed Ombra, sono rappresentati in un urto senza
riposo, stilisticamente affidato ai molti stridenti ossimori, a significare la
lacerazione interiore del suo sentire il mondo e le relazioni con gli altri e
quasi la disperazione di vivere la vita come un esilio dall'armonia e dalla
pace, così ripetutamente invocate ".
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Recensione |
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