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Questa raccolta di racconti, saggi, fiabe e poesie di Elisa Sala appare illustrata da una natura morta (olio su tela) della stesa autrice, che ne scandisce forme e colori con buon segno pittorico. Della stessa è l'Introduzione che inizia il suo chiarimento dell'opera rintracciandolo nei veri e propri segnali di vocazioni future che possono essere individuati nelle esperienze della prima età, nelle strutture familiari e istituzionali, come quella della scuola.

Infatti, ella scrive "La prima antologia scolastica, Le Pleiadi che ebbi fra le mai, non era mia, faceva parte, sul finire degli anni Quaranta, dei libri di dotazione delle scuole medie. Ricordo mio fratello, più grande di me, che tagliava le pagine, non tutte, ma solo al bisogno, e la parte intonsa l'aprii dopo la fine dell'anno scolastico, per finire di leggerlo".

Quindi, ella passa a riflessioni in merito alla cultura ed alla possibilità dei docenti di quell'epoca, relativamente alla trattazione degli autori più in vista . E continua: "Io ho amato le mie antologie, leggendole ovviamente prima di accedere alla scuola, rompevo l'anima a mia madre perché me le comprasse prima dell'apertura dell'anno scolastico E' stato un modo per conoscere senza alcuna imposizione scrittori e poeti. Il vizio e la fortuna di leggere mi ha sempre accompagnato fin dalla più tenera età. Il tempo è avaro, sento che fugge, i giorni lunghissimi della giovinezza si sono trasformati. La sera mi è più vicina, mi volto indietro e tutto mi sembra...solo ieri, solo ieri..." Per concludere, infine. "Questa raccolta non vuol essere come un libro molto in uso negli anni Sessanta: Il breviario dei laici; grandi autori e scritti indimenticabili. Ho voluto mettere insieme pochi racconti, brevi saggi e fiabe che mi sono più vicini al cuore. Ho aggiunto l'incipit di un romanzo che tengo nel cassetto, per avere l'opinione dei lettori, la spinta di pubblicarlo e, per non far mancare il dessert, anche qualche poesia che amo. Al lettore il giudizio".

Dopo l'illuminante prefazione dell'autrice, i titoli dell'Indice sembrano la migliore apertura a questa esperienza narrativa in cui ella si cimenta col garbo che le abbiamo ammirato. Essi sono diversi l'uno dall'altro, naturalmente, impegnano un campo di riflessione personale, fantasia, moti esperienziali che le vicende dell'esistenza modificano incidendoli nel carattere dello scrittore. Si tratta di Alvise alla ricerca del tempo perduto, Isola, Sera, Quattro clowns e una rossa, Mare amaro, Scherzo, Nina, Black out, Le terre di un Dio maggiore, Nevicata, Fatica di vivere, Sogno d'estate, Restera (Alzaia ), Karol, Io conosco Elisa, Post nubila Phoebus, Treviso-Mare, Un angolo di cielo.

Il libro stesso si conclude con una sintetica memoria del'attività della scrittrice che opera nel campo artistico fin dagli anni '60. Un ricco curriculum dà atto a chi voglia conoscerla meglio, dei premi ricevuti, moltissimi,dell'attività svolta pregevolissima sicuramente, .alle recensioni acquisite, negli anni trascorsi, su quotidiani, settimanali, riviste divulgative e letterarie. Il quale chiude con queste parole che possiamo certamente condividere: "La sua più grande aspirazione è di lasciare a chi verrà un ricordo, perché non vuole essere dimenticata". Cosa che possiamo augurarle molto cordialmente.

Recensione
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