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Dunque, l'Arte che vuole ?
Cozzoli, poeta sorprendente
Esce nella Biblioteca dei Leoni LCE Edizioni, diretta da
Paolo Ruffilli, una raccolta straordinariamente innovativa e coinvolgente,
propositiva rispetto alla stagnante palude della poesia italiana di oggi:
Dunque, l’arte che vuole?
di
Vittorio Cozzoli. Come dice fin da
subito il titolo, l’autore si pone la questione e offre la sua risposta ai
lettori: “L’Italia di oggi ha bisogno di poesia ‘nuova’: quella che spesso si
legge è poca cosa perché sembra poca cosa quello in cui chi scrive crede, ormai
neppure più negativo o negatore, ma nella sua sostanza indifferente”. A tutti i
livelli, anche dal punto di vista della lingua, fatta scendere spesso sotto il
limite di guardia. Ecco cosa ci dice Cozzoli: “Occorrono esempi alti, anche
stilisticamente, perché lo stile è segno di qualità-non-retorica. Occorre
resistere ad un minimalismo della quotidianità che non vede più in là del
proprio naso e avere coraggio profetico, ricordare che la poesia ha radici che
la lingua stessa non può più a lungo emarginare o ignorare”. E noi ringraziamo
questo poeta sorprendente, che fa appunto alta poesia mentre dibatte la
questione degli scopi dell’arte. Grande intelligenza, ottima scrittura, musica
finissima.
5 gennaio 2015
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Recensione |
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