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Danny Boy
Il romanzo di Manilla Battilana, dal titolo Danny Boy, e espressione
di una letteratura d'avanguardia, che comunque prende le mosse da radici
classiche, uscendo fuori dagli schemi che solitamente utilizzano gli autori
contemporanei. Il motivo per cui l'autrice esula dagli schemi comuni, a mio avviso, ê semplice. È la sua
personale forma mentis e la sua formazione culturale che la spingono a narrare e
descrivere la società in cui vive, in una maniera e con uno stile pia vicini al
lettore di oggi, sempre più distratto e deconcentrato dai social. Un autore,
infatti, non può mai essere avulso e sradicato dalla propria cultura, ma agisce
ed opera all'interno di essa. Se cosi non fosse qualunque opera d'arte non
sarebbe credibile.
Marilla Battilana è nata a Milano, ma è di origine veneta. Dopo studi
classici e linguistici ha seguito una carriera universitaria a Venezia e Padova.
Anglista a Ca' Foscari e poi titolare della cattedra di letteratura
angloamericana nell'ateneo patavino, ha anche insegnato o fatto ricerca presso
varie università inglesi e americane. Numerosi i suoi lavori accademici,
materializzati in saggi brevi o pubblicati in volume, in italiano o in inglese.
Queste brevi note biografiche sono già sufficienti per delineare il sostrato
culturale che sta alla base del romanzo Danny Boy: un ambiente
mitteleuropeo, costituito essenzialmente da due culture, quella neolatina e
quella anglosassone, con tutti i loro risvolti letterari. Questo proietta il
romanzo della Battilana in una spazialità di situazioni e in modalità di
pensiero che esulano dal provincialismo, non solo dal punto di vista
contenutistico, ma anche da quello linguistico, dove la varietà espressiva
risente della varietà culturale europea, ma soprattutto di quella
anglo-americana.
Danny, il protagonista, è un giovane della provincia veneta che, dopo
un'infanzia idilliaca, si ritrova, adolescente, sconvolto dal disaccordo e dalla
separazione dei genitori. Dapprima, attaccato morbosamente alla madre, decide di
reagire a ciò che avverte come limite e pericolo. Finirà i suoi studi
all'estero; prima a Londra, poi in una Università statunitense del Midwest: con
tante variazioni di percorso, incontri, scontri, sorprese e rivelazioni in una
ancora florida America che si contrappone a crescenti complicazioni politiche e
terrorismo in patria. Il romanzo è diviso in cinque parti. La prima si colloca
prevalentemente a Venezia (città amata da Ezra Pound, legame tra la cultura
latina e quella anglosassone e modello letterario e di pensiero), dove il
protagonista Danny (nome che assume anche diverse forme, tra cui anche Daniele e
Din Din) appare succube di un legame edipico con la madre.
La seconda si sposta a Londra, dove Danny prende coscienza del suo
intrecciato groviglio sentimentale. Le ultime tre parti si svolgono in America,
negli Stati Uniti, dove il protagonista compie il suo percorso intellettuale e
incontra Evelina. Alla fine di questo percorso egli diviene uomo, all'interno di
quel processo storico che finirà per determinare le sue scelte più importanti.
Non sorprende a questo punto il lieto fine delle ultime pagine, in quanto il
protagonista si mostra personaggio aperto.
La tematica del romanzo è abbastanza varia, soprattutto nei risvolti
psicologici e nell'analisi di quel rapporto edipico (che va oltre) con la
madre. Da questo punto di vista il romanzo può essere definito psicologico e la mente riporta chiaramente al quasi conterraneo della Battilana, Italo Svevo della
Coscienza
di Zeno. Il protagonista va alla ricerca di se stesso, in un suo percorso che
è anche storico, sociale e umano. Ma il
percorso di Danny non è solo esteriore, è soprattutto ulissiaco, cioè interiore.
James Joice appare modello in questo percorso. Il viaggio e la terra promessa
sono quelli dello studio, della ricerca, della maturazione culturale. Il
triangolo Italia-Inghilterra-Stati Uniti si fa percorso ideale e formativo
nell'ambito di una ricerca della libertà e dell'individualità, di cui l'America
appare un emblema, ma soprattutto l'idea del percorso si materializza nel
riscatto di se e della fuga in avanti, della meta da raggiungere, malgrado gli
ostacoli. In questo contesto si innesta appunto Evelina, ragazza che viene
dall'Europa, quasi ad indicare ii cosmopolitismo culturale dell'uomo
occidentale, e appare quale elemento di riscatto dell'errore adolescenziale del
protagonista. Ma il suo destino è tragico, muore investita da un camion pirata,
scena che richiama la morte di Anna Karenina, suicidata gettandosi sotto un
treno.
Il romanzo della Battilana non è però il classico romanzo sociale, non è
neppure il romanzo di un antieroe, di un contestatore, di un fallito, di uno
psicopatico, ma di una persona comune che assume la valenza di eroe del nostro
tempo. Ecco perché il personaggio principale, come molti di quelli secondari,
viene apprezzato dal lettore, il quale nella normalità riesce a riscontrare se
stesso con la sua problematica e quella del proprio tempo, ma soprattutto con
quei risvolti psicologici che sanno raccontare l'intimità di una persona. Ma è
soprattutto la tecnica espressiva dell'autrice che riesce a coinvolgere, per
essere, la sua, anche una narrativa di costume e di denuncia sociale.
Emblematico a riguardo il dossier Lenkau, che riguarda il ricorso di un docente
universitario cui era stata negata ingiustificatamente la nomina di ruolo. Il
ricorso assume le fattezze di un vero e proprio processo, non solo nell'aspetto
contenutistico, ma pure in quello formale. Il carattere da macchina da scrivere
Olivetti, il normale courrier, dà già l'impressione nel lettore dell'autenticità
della problematica e ne viene coinvolto visivamente prima ancora della lettura.
Il processo si conclude con la vittoria del ricorrente. Questa parte e questo
metodo è ancora una volta classico, e quasi un romanzo nel romanzo che non svia
l'attenzione del lettore dalla traccia principale ma la approfondisce.
Marilla Battilana, per concludere, con questo romanzo non solo ci dà un
insegnamento letterario di come si possono "citare" situazioni, personaggi,
analisi e metodi narrativi di altri scrittori non localistici, ma come si possa
anche linguisticamente essere coinvolti in una coinè culturale, quella italiana, con i
classici risvolti di altri registri linguistici. Inoltre dal punto di vista
narrativo la varietà tematica e la spazialità ambientale fanno del romanzo un'
opera certamente diversa e da prendere a modello, in un ambiente culturale
dominato da un fantasy di cui ormai si abusa spudoratamente o di un romanzo
storico ormai avulso dalla contestualità o da una memoria che vuole assurgere a
opera letteraria. La valenza e la preziosità dell'opera della Battilana è
proprio nel sapere presentare al lettore, senza essere invasiva o fare giochi di
prestigio, la realtà e la vita dell'uomo contemporaneo, che vuole capire e
percepire i risvolti sociali e psicologici dell'uomo europeo, attraverso il
singolo personaggio, posto in relazione con mille altri individui.
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Recensione |
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