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Alessia e Mirta
Si nota, leggendo
questa raccolta di Raffaele Piazza, una interessante ricerca sulla parola,
termini non scontati, un notevole approfondimento linguistico che dà rilievo
all'opera in questione. Termini come per esempio "trasale", "alberate", "interanimarsi",
"albereto", "infiorescenze", "azzurrità", "incielarsi", "campita", danno il
senso della cura con cui sono stati scritti i versi. Questi nell'opera vanno a
tratti a sovrapporsi a versi più immediati, diretti, espliciti, come quando si
citano gli euro, le telefonate, come quando si descrive le vesti di Alessia, gli
incontri "alla camera 8" fra i due personaggi, che comunque si amano.
Vi è dunque la
narrazione di una storia - a mio dire - d'amore tra i due protagonisti di questo
"sequel poetico", fatto di episodi, di situazioni, ambientazioni diverse, che
portano il lettore all'interno di una storia sentimentale da seguire, ma anche
passionale nella sua descrizione, un amore che risulta puro e sincero, direi una
narrazione vicina ad un racconto breve in forma poetica. A volte forse, alcuni
riferimenti espliciti possono risultare eccessivi se rapportati alla forma
lirica del verso: "spera che il preservativo non si rompa....poi ha l'orgasmo e
dice non lasciarmi!" Oppure "Si veste Alessia come una donna (slip e reggiseno
rosa confetto e gonna corta cobalto di cielo e a quadri camicetta, scarpe nere
con i tacchi alti). È già bagnata Alessia nell’attesa del prossimo letto e
aspetta Giovanni per l’amore. È appassionata Alessia calda e sudata"...ma sono
pur sempre scelte stilistiche dell'autore poiché sembrano essere cercate nella
forma espressiva voluta appositamente come forma di linguaggio, che denota una
chiara immediatezza di espressione. Si trova anche una certa attenzione e
riferimenti alla natura, una descrizione che arricchisce sicuramente il panorama
letterario di queste poesie.
Altro è l'aspetto relativo alla parte in cui si cita Mirta, dove si intrecciano
sentimenti di amicizia, di dolore, di nostalgia, di tristezza per una vita che
purtroppo non c'è più. Sono atti drammatici la cui descrizione porta sempre un
autore a varcare superfici non facili da solcare, o da raccontare, ciò quando vi
è stato, come questo sembra il caso, un coinvolgimento piuttosto intenso e reale
fra le due vite, di momenti condivisi e rapporti confidenziali, di ricordi
indissolubili. Ma si aggiunge alla perdita di una persona cara anche il dramma,
poiché è esplicito nell'opera le modalità con le quali Mirta ha scelto di
lasciare questa terra. Qui i versi, si fanno meno articolati, meno controllati,
meno astrusi nel linguaggio, divenendo più liberi, personali ed intimi, semplici
ma pur sempre efficaci nella descrizione dello stato d'animo, che a tratti
incupisce l'autore di fronte alla vita, la quale resta sempre il luogo delle
nostre passioni, del nostro amore, della nostra realtà.
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Recensione |
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