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Il Dialetto
della Vita – Il Sogno la Vita la Bellezza
Questo è
un libro corale, in quanto non solo è scritto a quattro mani perché due sono gli
autori, ma perché ci sono i pregevoli e originali contributi grafici e pittorici
di Alice Pinto, moglie del poeta Pasquale Montalto, che lo impreziosiscono e gli
conferiscono uno spessore plastico e profetico, come se attraverso i disegni si
andasse oltre la parola, oltre il verso. Sono presenti, inoltre, versi di David
Montalto, la bella prefazione di Bonifacio Vincenzi e la nota di Francesco Fusca;
il libro è infine corredato da un’antologia critica relativa ai due autori.
E’
un’opera che mi ha incuriosita e colpita, sia per l’aspetto estetico di
un’edizione molto accurata, sia per la perfetta e riuscita sintonia tra i due
autori che sono entrambi psicoterapeuti ma che presentano caratteristiche
linguistiche e poetiche diverse. Un grande merito del libro è la chiarezza e la
semplicità, che non significano affatto banalità o ingenuità ma purezza e
sostanza di ciò che si vuole esprimere, andare cioè all’essenza delle cose - del
resto Heidegger affermava che la poesia è un abitare presso l’essenza e
l’origine delle cose - e fornire accessibilità a chi legge, che è una grande
forma di rispetto.
Come è
scritto nella nota dell’aletta di copertina, la scrittura è sangue, è vita ed
emozione, perciò la Poesia è Vita. Fa bene al cuore e all’anima leggere versi
come quelli ne Il Sogno la Vita di Domenico Tucci (che non è però un
omaggio allo psicoterapeuta per eccellenza, Sigmund Freud, autore de
L’Interpretazione dei sogni): ”Sono a casa/ il sapore dolce/ di te/ scende
nel cuore./ / Sono ubriaco di vita e di te./ / Io custode della tua anima”, e
che sia l’anima individuale o l’anima mundi in cui empaticamente
trasfondersi poco importa. “La tua pelle:/ una distesa di fiori, / dove
raccolgo/ i colori/ più belli. / Una prateria/ di sorrisi e/ di carezze/ di baci
…”. E’ questa la bellezza della realtà, la forza della verità, l’abbandono
all’amore e ai sensi. Ed eccolo l’hic et nunc che scolpisce i nostri
ossicini umani: “… Forse/ nel qui e ora/ c’è verità/ e certezza”. Così nella
seconda parte del libro di Domenico Tucci La Bellezza, le aporie del
pensiero si sciolgono in un omaggio alle cose e nel riconoscere il miracolo
dell’amore e del vento: “…il viso bello/che sembrava/ perduto/ nell’oblio/
dell’infanzia, / è tornato.” La poesia tenta di avvicinare ciò che sempre
sfugge, è una sfida al tempo che passa, coniugare la sua eternità alla brevità
della vita per sconfiggerla, nei versi o nei gesti forse, magari affidandosi
alle parole o ai colori … immagini sospese tra sogni e ricordi.
E la
ricerca d’armonia è la chiave di lettura della vis poetica di Pasquale
Montalto, fondatore del Movimento della Poesia Esistenziale, nelle sue sillogi
Voci Dialettali e Il Dialetto della Vita. Lo stile è compatto, le strofe
hanno una struttura metrica precisa mai casuale. I temi ricorrenti sono l’amore,
il dolore e il tempo, quello dell’infanzia e quello dell’età matura, nel
conflitto tra l’Io e l’altro da sé. La scrittura per Pasquale Montalto ha un
potere corroborante e salvifico, come in questa dichiarazione di poetica:
“scrivere per vincere/ sul buio della mente/ e scavalcare oscure chiusure …”, e
la scrittura rappresenta anche quel centro di gravità intorno a cui gira
l’essere: “Ed è come legarsi al centro del proprio essere/ … scrivere è impegno
irrinunciabile, / / sulla radice che più forte/ rimane ancorata alla vita …”.
Luce, colori e allenamento alla gioia sono l’antidoto al dolore, e la parola
poetica ne rappresenta un valore: “Nel cuore il dolore cerca/ il cammino della
luce, / sulla collina del risveglio/ arcobaleni intrecciano colori;”. E la
natura non è solo matrigna, ma diviene “anima delle cose” nel tempo, così la
Poesia del risveglio “fa largo alla nuova nascita”.
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Recensione |
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