Dopo
Il
percorso (1996) e Colore di donna (2000) ecco la terza raccolta poetica di
Roberta Degl’Innocenti, un pilastro nel suo itinerario sempre più teso alla
conquista di una netta identificazione artistica. Siamo certi che questo non è
il suo approdo e che sicuramente ci saprà regalare altre tappe del viaggio, mi
sembra però che qui la sua maturità risulti ormai pienamente acquisita.
E non
c’è in queste pagine spazio per formalità o luoghi banali: tutte le parole,
tutti i versi sono stati accuratamente soppesati, levigati, colorati per essere
cuciti sul quel vestito dove il niente si trasforma in eccezionale poesia.
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