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Interessante e ben costruito è il romanzo Un padre in
prestito, pubblicato da Fosca Andraghetti, scrittrice la cui maturazione
artistica è il frutto di studio intenso e di una costante apertura alla ricerca
e alla sperimentazione.
Operatrice culturale sensibile e poliedrica, ancora una
volta l'artista bolognese offre ai lettori una storia ricca di luci e di ombre,
densa di pathos e soprattutto abitata da personaggi fatti di carne, pensiero,
intelligenza. Con naturale empatia e adeguata competenza psicologica, Fosca
Andraghetti entra nelle creature narrate, ne assume la mentalità e ne svela i
segreti. Rita, Mirka, Margherita, Delinquente (all'anagrafe Andrea, padre
mancato), Giorgio (padre acquisito e amato da Mirka) sono i protagonisti di un
dramma, attori di una rappresentazione ben orchestrata, ciascuno con una
personalità inconfondibile, con la propria dote di emozioni e di visione del
mondo, in perfetta sintonia con la parte che gli è stata assegnata.
Padre, per Andraghetti, è chi ci fa da compagno di viaggio
discreto, pronto adarci sostegno, senza mai farsi ingombrante; intervenendo
quando occorre; conquistandosi stima e rispetto coi fatti e con l'esempio, più
che con le parole.
Mirka, nata da una madre minorenne e fragile e da un padre
egoista e immaturo, rappresenta la metafora autentica della problematicità
dell'esistenza del singolo, la cui evoluzione non è mai un dato bensì è la
risultante di una serie innumerevole di incontri e di scontri con gli altri.
Sono, purtroppo, ancora tanti, nel mondo, coloro che soffrono
a causa di quanti, per colpa o per congenita inadeguatezza, vengono meno ai
doveri connessi al loro ruolo. Mirka, dopo aver rielaborato con coraggio i
torti subiti, decide di individuare gli strumenti adatti a darle forza e a
trovare dentro di sé le risorse che altri le hanno negato. E riesce
nell'intento, conquistandosi, sia pure con sofferenza e fatica, il suo posto nel
mondo.
Raggiunge il suo obiettivo anche l'autrice che, con questo
romanzo, umano e dallo stile convincente, è riuscita, al di là del dramma
narrato, a indicare al lettore orizzonti di speranza, sia pure moderata e
priva di derive trionfalistiche.
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Recensione |
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