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Nella profondità dell'immaginario
Dopo Pavana per una madre defunta, dopo Torbidi amorosi labirinti, rieccolo in scena l'amico Veniero Scarselli con una nuova pièce
erotico/ascetica: Priaposodomachia – sacra rappresentazione.
L'audacia del titolo, l'evidente contrasto del sottotitolo,
"Il grande cavaliere" di Dürer in copertina, suggeriscono immediatamente
attenta cautela: le apparenze – quasi sempre ingannano – possono ingannare. Primo suggeritore, Patria Adami Rook che intesta la
intelligente prefazione "Della fatica di nascere del guerriero"; e a p 8
una nota dell'Autore che, a scanso di errate interpretazioni della raccolta,
vogliamo riportare nella sua chiarezza: "Ho voluto cimentarmi con questo
scherzo drammatico per esplorare la potenzialità della poesia quand'essa abbia il
coraggio di immergersi con tradizionali strumenti linguistici nella profondità
del nostro immaginario, senza esclusione di contenuti, per farsi autoanalisi,
conoscenza e catarsi" .
Totalmente svelate quindi le intenzioni, il percorso, le scommesse; al
lettore-spettatore della sacra rappresentazione, resterà a dire gradimento o
rifiuto, soddisfazione o perplessità sulla storia infelice dell'anima (si badi
bene:dell'anima!) di un giovane, amputata del proprio corpo e in guerra contro
il male.
In trentotto quadri, si scatena la fantastica invenzione: il
cavaliere va a combattere battaglia contro il .Demonio, nascosto nelle viscere
di donna. Dall'amore virginale per la bellissima madre Niobe, sino al «mondo
furioso delle bestie | che sonnecchia fintamente negli onesti» per sconfiggere l'immondo: tentazione,
resistenza, caduta, dolente trionfo finale sull'antica voragine di Sodoma, fiore
tenebroso del deserto, porta proibita dell'inferno, serbatoio del Male e della
Morte; e l'amara via della espiazione e redenzione nel nome invocato di Dio.
Mai ripugnante o volgare, agli occhi e al giudizio di alcuno
che non tenesse conto del "divertimento", Priaposodomachia può
tuttavia risultare eccessivo e suscitare "scadalo", laddove la provocazione sta
unicamente nell'ansia del rinnovamento poetico, che scavalca le norme e
sperimenta l'azzardo linguistico nel tentativo dell'innovazione.
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Recensione |
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