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Il volto dell'amore

Mettendo a confronto il libro di poesie di Maria Grazia Minotti Beretta dal titolo “Il volto dell’amore” edito dalla “Otma2 edizioni e mail : agepoeti@tin.it , con l’Antologia Lirica delle Poesie d’Amore di Arnoldo Mondadori editore, possiamo immediatamente capire che il sentimento amoroso, è sempre esistito, ha una sua antichità che si perde nel tempo come quella del poeta Egizio Ignoto ( XVIII Dinastia: 1580- 1346 a.C) dal titolo:

L’amore della mia bella

L’amore della mia bella è la sull’altra riva.
Un braccio di fiume sta tra noi
e il coccodrillo si tiene sul banco di sabbia.
Entro nell’acqua, cammino sopra i flutti.
Potente è il cuore mio sull’onde
e l’acqua è come terra, pei miei piedi,
tanto forte, mi rende l’amor suo:
per me fa l’incantesimo sul fiume.

Possiamo dire che i millenni non hanno modificato quel sentimento che nasce, si forma e si trasforma, nel contempo ti trasforma al punto che nella poetessa non v’è giorno che il suo cuore palpitante non canti un carme all’amato. Sono parole che si susseguono apparentemente simili eppure sempre diverse per armonia del dettato da un misterioso fulcro interno che noi chiamiamo: anima, spirito, divinazione, cuore, mente; poiché tutto l’insieme è ravvivato e riluce di esultanza sia per chi scrive sia a chi è indirizzato questo sentimento amoroso che ne è la causa. Nel contempo nasce una misteriosa essenza: la paura vicendevole di perdere l’amato/a.

E così ogni giorno per 112 giorni, tante sono le poesie amorose edite, in Maria Grazia Minotti Beretta ritroviamo un concentrato di pensieri affascinanti, con note di grande dolcezza e a volte di timore, perché è un sentimento che ancora non ha una solida prova di fisicità, ma di perfetta armonia, sia pur nella lontananza con l’amato

Come nella poesia:

Quanta felicita

Quanta felicità trasuda
dai miei occhi, la tocchi e lei risponde…

Negli sconfinati spazi
mi sono persa, anche la ragione ha gioito.

Amore, vorrei guardassi a fondo
la mia anima, in questo cuore
dove l’unico spazio è per il tuo nome.

Ero cieca, ogni tassello a posto
un vortice ha scompigliato il mio gioco.

Ora io amo e soffro, soffro e amo
col timore di perdere, l’unico mio dono.

Mi confesso ogni giorno
Se abbia fallito in manchevolezza.

Come potrei ora, io, che conosco la portata…
colui m’ha riempito l’ore e giorni appresso…

Oh mio destino, sii clemente
ripensaci, riguarda il tutto almeno ora.

Ti prego, non ripassare, mai, alla mia porta

Possiamo dire di annoverare una nuova poetessa dell’Amore, tra le tante come la Barrett Browning Elisabeth , di Ibn Hazm ( 994-1065) – Vittoria Colonna.

Ma ne scelgo due che si avvicinano al sentimento di Maria Grazia Saffo (VI° sec. A.C ) la poetessa per antonomasia dell’amore:

Amore

Scuote amore il mio cuore
Come vento nei monti si abbatte su querce .
Dolce madre
Non posso più tessere la tela;
desiderio di un fanciullo mi ha vinta,

Fermati caro, rimani
dinanzi a me,
scopri la grazia che è nel tuo sguardo.

e come contrappeso ci metterei Catullo (88-55 circa a.C) innamorato perso per Lesbia

Viviamo mia Lesbia ed amiamo

Viviamo, mia Lesbia, ed amiamo,
e ogni mormorio perfido dei vecchi
valga per noi la più vile moneta.
Il giorno può morire e poi risorgere
ma quando muore il nostro breve giorno,
una notte infinita dormiremo.
Tu dammi mille baci, e quindi cento,
poi dammene altri mille, e quindi cento.
E quando poi saranno mille e mille,
nasconderemo il loro vero numero,
che non getti il malocchio l’invidioso
per un numero di baci così alto.

Recensione
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