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Quasi a filo di luna - Il Quadernario
La svolta territoriale
Lieto Colle di Michelangelo Camelliti, di comune accordo con tutta la squadra
redazionale, e senza curatela, visto che è tutta LietoColle che firma, si
riappropria della volontà ideologica, in termini culturali, di continuare a
investire e credere nella validità del proporre e fare poesia oggi, dando
sostegno e diffusione, visibilità e più opportunità di conoscenza, a giovani
voci poetiche, altre mature, e tutte vivaci e valide nell’offerta dell’impegno e
della partecipazione socio-culturale.
Ecco allora che col quinto Quadernario Quasi a filo di luna,
Almanacco di poesia dedicato per l’annualità corrente alla Calabria, che
trae titolo dalla poesia L’esistente e il sogno della vita di Giusi
Verbaro (Catanzaro, 1938 - Soverato, 2015), quarto Amuleto incastonato
nella struttura dell’opera (pp. 199 - 202), LietoColle al completo, concorda
sull’idea, per molti versi visionaria, di rifondare il progetto di sostegno e
impegno verso la Poesia sul concetto di regionalismo e di territorialità, di
ritorno alla terra, alle origini dei luoghi. All’interno di questi elementi
sostanziali del fare poesia e fare cultura il Quadernario Calabria prende
una forma variegata e ricca, ben curata nella grafica e con un’ossatura
editoriale morbida e snella, brossura che invoglia e facilita la lettura,
allineando significative e impegnate voci poetiche odierne con altre della
contemporaneità e della tradizione maggiore regionale. Nomi dell’attualità
poetica si affiancano e s’intrecciano con altri di più ampio respiro, Amuleti
appunto, come Lorenzo Calogero, in primis, e poi Franco Costabile,
Giuseppe Selvaggi, Giusi Verbaro, posti a viatico, sostegno e garanzia, come a
presenziare una data sezionatura del volume, fino a scambiarsi il compito con
l’amuleto successivo, in una cordata unitaria che traina tutti gli Autori in
porto, dando nel contempo organicità all’opera, che si completa e chiude
nell’eleganza di un ricco florilegio di Poeti di indubbio merito, come: Gerardo
Leonardis, Mario De Gaudio, Angelo Fasano, Corrado Alvaro, Antonio Piromalli,
Raffaele De Luca, Aldo Dramis. Da sottolineare anche l’iconografia di Santi
protettori calabresi, posta subito dopo ogni amuleto, a mo’ di tavole fuori
testo, che proteggono e propiziano i luoghi con la loro presenza, così come la
foto –immagine dei singoli autori il loro itinerario poetico.
Ed è bello, gratificante anche nel risvolto dell’impegno profuso a favore della
poesia, nella mia condizione di Autore presente nel libro, accorgersi di poter
raccogliere la stima e la fiducia dell’editore Camelliti e della sua squadra, e
potersi leggere e sentire vicino a tanti altri amici, vent’uno poeti inseriti
per l’esattezza, posti in ordine di nome, con alcuni dei quali si condivide
conoscenza e partecipazione a manifestazioni artistico-culturali, soprattutto la
passione per l’ascolto e la condivisione della magia che crea la parola poetica.
Tale Almanacco di Poesia, a cadenza annuale e con l’obiettivo di spostare
ogni volta l’attenzione su di una diversa Regione d’Italia, risulta essere,
quindi, progetto dichiarato d’impegno a lungo termine e che in ogni caso, pur
non volendolo, già fissa importanti aspetti documentativi di riferimento, e
forse storicizza scelte, decisioni e tendenze, nell’ampio panorama della poesia
italiana.
Un’opera dunque di valore e destinata a durare nel tempo, amorevolmente
programmata, creativa, ricca nei contenuti e di grande rilievo letterario -
culturale, che di sicuro non potrà mancare nelle mani di tutti i calabresi e di
quanti italiani vorranno condividere il variegato e ricco progetto
dell’editrice. Anche il valore immediato dell’espressione di gratitudine e
riconoscenza, a nome mio e credo, cercando di raccogliere il sentimento comune,
da parte di tutti gli altri Autori presenti in quest’edizione del Quadernario, e
omaggiati in un’editoria di qualità, con la stampa da parte dell’Editore
Michelangelo Camelliti, LietoColle, al quale vanno gli apprezzamenti e gli
auguri sinceri di cuore, perché il suo sforzo dia sempre più energia
trasformativa alla luce concentrata che proviene dal fuoco della
poesia, e che annualmente si fermerà su di una regione italiana, coniugando
poesia e identità culturale dei luoghi, nell’intento anche di contribuire a
sanare il debito con la genesi delle scritture, che è ritorno alla Terra,
alla relazione tra il poeta e la sua origine, alla fonte della parola
autentica e vera dell’animo dei poeti e che da sempre è sorgente di un’acqua che
sa farsi perimetro e lingua, per come condiviso da tutta la squadra dei
redattori di LietoColle.
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Recensione |
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