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L'assoluto perfetto
Non si smorza il fuoco, la cenere non prevale su una scarnificazione lucida del dolore, non inciampa il Poeta nel lento canto gutturale che a goccia a goccia penetra l’incanto, bussa alla porta di Dio il verbum affinché gli sia aperto. Sono cento i componimenti della raccolta, canti danteschi nella loro perfetta simmetria; passi lenti avanzano con lucida mente, battono la strada della vita che è percorso nel Silenzio. Ostinata nella ricerca dell’armatura di chiave per dare corda a un orologio di battiti umili , ma perseveranti. Si procede nell’ascesi in chiave in “re” e il deserto si presenta con la sua flebile sabbia, il vento è silente e la neve avanza nel lento canto di gigli.
Nel mercato dei giorni, nel lungo filo della memoria , nelle stimmate di una processione solitaria, nel solitario ripetersi dell’atto doloroso della via crucis dell’esistenza confusa con quella di Cristo. Il Poeta può innalzarsi a un colloquio preferenziale , può chiedere a Cristo ragione del dolore, esaminare la cancrena del male e rimanere in attesa della salvezza. La parola poetica si muove sulle note di un pentagramma triplo su un rigo musicale adiastematico, capace di contenere il singhiozzo. Lei parla a Cristo con voce bassa , ma alla pari il “Tu” nasce dalla comune croce portata con grande fatica. E’ un pentagramma per archi e fiati che nella notte riporta la strada del nulla per poi fiorire in neve candida in note semplici per voce umana. Il Poeta centellina, ma avanza, c’è un fine preciso: l’incontro con Dio. Tutta la raccolta vive questa meta, la racconta giorno dopo notte e vulnera i cieli stellati e le notti senza luna, le appaia in percorsi di silenzi che sono l’unica strada che La porta all’altare di Dio. La morte lucida osserva implacabile anche lei il percorso e sembra procedere di pari lena verso l’attesa del compenso. Finalmente: sudato meritato, lavato di dolore. Ed ecco le noti gravi della pedana, l’organo ha musica d’accompagno, si aprono in chiesa gotica i canti del Poeta e dell’uomo che chiede a Dio la casa della luce e il distacco non fa più male. |
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