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Adel & C.

Massimiliano Chiamenti, nato nel 1967 a Firenze, ha vissuto a Bologna e, recentemente, è tragicamente scomparso. Ha pubblicato numerose raccolte di poesia e ricevuto da Edoardo Sanguineti il premio “Città di Corciano” nel 1995.

Adel & c., raccolta articolata e composita, bene strutturata architettonicamente, è formata da sette scansioni: il libro di adel, versus, razza triste, la vedova allegra, epigrafi, ecloghe emiliane, prosette empiriche.

Elemento saliente della poetica di Chiamenti è una forte dose di quotidianità.

La raccolta è intrisa di molte sfaccettature e tematiche. Tra i temi dominanti emergono quelli della sessualità e dell’amore gay.

I componimenti, strutturati in lunga ed ininterrotta sequenza, iniziano con la lettera minuscola. Il tono è colloquiale e narrativo. Le composizioni sono delineate da chiarezza espressiva.

Il libro di adel è composto da ventisette frammenti, alcuni scritti in inglese, numerati da zero a ventisei.

I primi due si possono considerare di prosa poetica o addirittura narrazioni tout-court. Di verso in verso l’autore va a capo solo alla fine della pagina.

Dai temi connotati da una grande originalità, trapela un'angoscia esistenziale derivante da situazioni estreme che hanno per oggetto lo spaccio della droga e la prigione.

Chi è Adel? Un uomo dalla personalità complessa e tormentata, che parla in terza persona. In tutta la sezione aleggia un senso di amara ironia e il tono è, a volte, surreale.

In Il libro di adel è presente una dose di realismo che si coniuga a crudezza. Il poemetto è una cronaca minuziosa della vita di Adel, descritta con una grande e varia quantità di particolari

Si tratta di una scrittura di tipo psicoanalitico e, durante la lettura, pare di affondare nelle pieghe di una mente frenetica e in ebollizione.

Nel poemetto risalta una forte introspezione. Serpeggiano i temi della morte, del bene e del male, attraverso atmosfere inquietanti.

In tutta la raccolta prevale un tono onirico e sognante e sembra, leggendo il testo, di compiere una discesa agli inferi.

Versus, che ha per sottotitolo una raccolta di cazzi, frizzi e schizzi di cazzo, è un poemetto costituito da sette parti ricco di espressioni irriverenti.

C’è, in questa sezione, un tono dimesso e apparentemente volgare; qui la scrittura è vaga e anarchica. La poetica è vagamente alogica e lo stile rarefatto.

Ricorrente è il tema della scuola (non a caso l'autore era un insegnante). In Aforisma usa l’ironia e l’io-poetante pone ad uno studente domande per sapere qual’era il frutto del peccato di Eva.

Qui i versi si affastellano nel loro accumulo e sono di lunghezza eterogenea. C’è un’effusione dell’io poetante in modo antilirico.

In omelia vespertina, che è il sesto frammento di versus, ritroviamo espressioni blasfeme quando il poeta dice di essere apparso alla Madonna, che è rimasta impaurita dalla sua epifania e di avere imparato a fare come le monache di Prato, che si scoprono il culo e si coprono il capo.

In effetti c’è in tutta la raccolta una vena misticheggiante che si coniuga ad un erotismo spinto e disincantato.

Colpisce, nella poetica espressa da Massimiliano Chiamenti, la grande forza del pensiero, l’intelligenza nel tessere ogni singolo componimento, la capacità di produrre esiti alti, mantenendo una forte carica del pensiero. Cifra dominante, è una forma complessa ma fluida che gli permette di non cadere in ingorghi semantici o sintattici.

Le espressioni del nostro, scattanti e nervose sono pervase da una bellezza spesso conturbante, soprattutto quando affronta tematiche sessuali.

E’ l’autore a mettersi in gioco, anche quando usa la terza persona, alla ricerca di un’identità, in un mondo caotico, nel quale pare impossibile trovare una via d’uscita, un varco, una salvezza: tutto pare proteso verso la ricostruzione di un’armonia infranta, che si tenta di ristabilire proiettandosi, a volte con disperazione controllata verso spietati benefici di certo amore.

Razza triste, la terza sezione della raccolta, ha per sottotitolo racconto in versi in sette scene. Molto armonica la poesia dams che ha per oggetto il mondo universitario il cui protagonista è un enigmatico espoennte di massime dissacratorie.

Poesia, quella di Chiamenti, tutta giocata come esercizio di conoscenza tout-court, vorticosa e delirante. Può sembrare una disamina sul terrore del mondo, anche se il sopravvivere affonda in meandri imprevisti, ma egualmente lucidi.

epigramma 3

il professore ha un orinatoio in casa
vespasiano virile “iperetero” a muro

mio nonno teneva in bagno un clistere
con lungo beccuccio e tanica

il motociclista leather usa gel da vacche
e appende al soffitto catene per il fist

perversioni domestiche
per uomini addomesticati

haiku 4

lei cerca cammino cammino
parla a vanvera ride
dice ci è rimasto solo david bowie e la mail
mi è simpatica ride
sembra un galletto
mi intimorisce anche
tutto smanaccia al vento
cerca cammino cammino
dice qui siamo tutti matti
(e forse è l’unica che infatti lo sa).

Recensione
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