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L’“acribia”,
meritoriamente, la distingue, ma si tratta di scrupolosa indagine filologica. È
una forma di precisione così garbata, così vibrante da fare apparire Giorgina
Busca Gernetti al di là di ogni possibile supponenza o, anche vagamente,
ermetica ripartizione dei valori letterari.
Con questa sua straordinaria opera
(un “corpus” di grande valenza culturale) Giorgina Busca Gemetti ci propone una
“diacronica” successione di “morbidezze liriche”, di misteriosi affondo nello
“spirito” di poeti d'altri tempi. Vedi: Nostalgia delle greggi dedicata a
Gabriele D'Annunzio.«… Per l'antico tratturo verso valle | – erbal fiume silente
– | la lunga schiera soffice discende | di madri dalle turgide mammelle | e di
timidi agnelli...». Un volume denso anche di volute asprezze e di malinconie
ombrate di fievoli luci: (Nassiriya) «... Erano militari ma la pace |
portavano in Iraq; donne e bambini | inermi ed innocenti difendevano | nella
terra dall'odio insanguinata ... ». La scrittura della Gernetti lievita di
morfemi e stilemi di notevole fattura: Vene ossimoriche, “fantasmatiche”,
s'intrecciano con sottigliezze linguistiche di rara bellezza. Una poesia aliena
da qualsiasi ordinario “cliché”, moderna, pur nelle capacità dell'autrice di
allineare sullo stesso piano in forma quasi simbiotica “l'antico e il moderno”.
Non c'è mai provvisorietà nel linguaggio poetico di Giorgina Busca Gernetti, la
sua prerogativa è quella di eclissare con abilità ogni legge metrica, rendendo
il “tecnicismo del verso” quasi impalpabile. Il “logos” e “il nulla” hanno una
colleganza tra loro. Un “link”, invisibile, metamorfosante, conferisce al verso
una sua “luce spirituale”: (Alito divino) «... Divino è il canto che
nasce nell'animo: | un canto puro e lieve come un alito | di brezza mattutina».
La grande poesia – come nella fattispecie – è capace di congiungere (vedi
Mallarmé) l'ontologico con la poiesi per farsi poi avviluppare da suoni o
immagini provenienti da misteriosi e inarrivabili cosmi.
Le opere della Gemetti
sono contrappuntate da una liricità ricca di fermenti culturali, preziosa per la
singolarità e profondità dei. temi trattati ma soprattutto per quella sua
raffinata e inconfondibile “lessicologia”.
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Recensione |
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