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Racconti (im)parziali

Questa breve raccolta di racconti, che possiedono anche il sapore di un diario, ci riconducono in una sfera geografica che pur inserita nella Comunità Europea da non pochi anni non trasmette frequenti segnali culturali e la cui produzione letteraria quanto meno attecchisce scarsamente negli orti (o tenute) dei nostri editori. L’arco storico in cui si muovono i personaggi trova riferimento nella Dittatura dei Colonnelli fino alla caduta delle forze socialiste «travolte da scandali economici d’ogni genere, oltre che dall’indebolimento del loro leader Papandreu, anch’esso implicato in vari scandali» e la restaurazione della Destra dopo la caduta del Muro di Berlino.

L’autrice, che ha compiutamente illustrato nella premessa ai racconti modalità, funzioni e scopi del proprio narrare, si riconduce ad esperienze che abbracciano circa 20 anni, partendo da quando non ancora era trentenne per raggiungere il tempo di una «maturazione» che la conduce ad una facoltà di comprensione interfacciale più ampia, per altro carica di interrogativi ai quali, nonostante l’urgenza, non è facile fornire qualche risposta. Quello che l’autrice definisce un «confuso» presente quale trampolino per un certo tipo di futuro è probabilmente la fase entropica che prelude ad un «lavaggio di vetri» oltre i quali apparirà una luce più fievole che non in passato, e la «memoria storica» sarà forse l’indispensabile salvagente per non affogare nel mare della complessità che non si fa più ignorare dalla nostra comprensione.

L’invito dell’Io narrante è sostanzialmente quello di coinvolgerci negli accadimenti imparziali e parziali allo stesso tempo, che si producono in una spola Italia-Grecia: feriali, piccoli, eppure insignificanti nel tentativo di risalire a verità da cui non possiamo non essere premuti. Tenendo conto che i racconti non mutuano il loro genere letterario dall’autobiografia, dal romanzo, da una storia sospesa tra invenzione e realtà, si avvalora l’uso da parte della Frascino di un linguaggio che rinuncia all’abbellimento, alla rielaborazione, volendo che tutto rimanga di fedeltà documentaristica. Può essere una scelta difficile ma in consonanza con alcuni indirizzi che sembrano consolidarsi nell’arte dello scrivere.

 

Recensione
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