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In Bellodi la leggerezza nasce anche dal registro linguistico. Per il lessico e la sintassi innanzitutto: un lessico che appartiene alla lingua veicolare, ma che è preciso e puntuale, e quindi dotto, senza essere pesante e astruso; una sintassi che porta ad una costruzione lineare della frase, che è agile nella gestione del verso, che dà una sensazione di naturalezza innata che non va confusa con l'improvvisazione. Il paragone con la danza classica mi pare calzante: gli artisti compiono evoluzioni straordinarie che appaiono tanto più straordinarie quanto più sembrano essere naturali, quanto meno si indovina in esse lo sforzo. Quella naturalezza di movimenti è frutto di ore ed ore di esercizi e di preparazione. Lo stesso accade per la lingua: tanto più è chiara, comprensibile, semplice, trasparente quanto più dietro c'è cultura, padronanza, limpidezza di pensiero. E poi c'è la leggerezza strutturale. Bellodi ha scelto per molte di queste poesie (compiendo anche un atto di coraggio in un clima come quello attuale che è dominato da intellettualismi e da elucubrazioni) la struttura della cantilena e della filastrocca non rifuggendo dalle rime, dalla musicalità cadenzata, dal ritmo giocoso e dai giochi di parole:
e
che favoriscono un veicolo di comunicazione immediato, facendo penetrare senza difficoltà alcuna il lettore in quel suo mondo che è fatto di amore, di incantamenti, di bellezza, di armonia, di immersione nella natura. L'amore, nella sua accezione più ampia, è una costante nella poesia di Manuela Bellodi. E si tratta di un amore insaziabile, rivolto a persone e cose (alberi, fiori, foglie, frutti), cose che oltre ad essere oggetto d'amore, nelle sue mani diventano messaggio d'amore, simbolo d'amore, metafora d'amore. Poi ci sono l'incantamento e la bellezza. L'autrice ha la capacità di apprezzare e di far apprezzare al lettore la bellezza di cose comuni come un fiore, una foglia, un albero, e di provare profonde emozioni di fronte ad esse, e di comunicare queste emozioni e di commuoversi (e qui subentra l'incantamento) e di fare partecipe il lettore di tale commozione. La poesia di Bellodi, però, non è tutta qui. Lei che gioisce di fronte a queste cose, riesce anche a staccarsene ed a guardarle con divertita ironia:
oppure a trarne riflessioni di tipo esistenziale
Oppure a servirsene come portatrici di un messaggio allusivo
Così, è con questi contenuti che Bellodi aderisce alla poetica della leggerezza: riesce a fare poesia in modo piacevole; sa essere profonda senza essere pesante; trova la verità nelle cose semplici; esprime il proprio pensiero per allusioni e per analogie; trasmette le proprie emozioni senza scadere in sentimentalismi, romanticume; autocelebrazioni più o meno terapeutiche. |
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