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Come recita il titolo
Tela di parole e sembrano indicare alcuni
dei significativi exerga fra i motivi più profondi che percorrono e legano fra
loro le diverse raccolte di Giovanni Chiellino è certamente la parola; già in
Galateo per enigmi. "dove cercare il segno puro?... Fu il tuo Dio che pose
l'enigma". La parola smarrita "nel cielo frantumato nel silenzio" è per
Chiellino attesa del Verbo. È rilevante che alla citazione del Verbo di San
Giovanni segua il verso di Stephan Gorge sulla parola poetica "nessuna cosa è
dove la parola manca". La poesia, anzi per Chiellino in Il canto della terra "la
pianta Poesia" che "germoglia e canta" potrebbe ricordare in questo senso la
physis che in Heidegger, tutt'uno con il logos loghein raccogliere, viene ad
apparire, mostra, dice "le cose". Tutto ciò però nella peculiare cifra di
Chiellino per il quale l'apparire è solo parvenza, maschera, ombra ("non ci
sono fughe... solo parvenze nella rete dell'ora"; "rimane lo strappo nella
tela"). Non si raggiunge "la parola esatta che si fa Verbo"; resta sempre uno
scarto che però è la poesia. Poesia che sullo sfondo del montaliano male di
vivere nasce per Chiellino "col fardello del vero e il sogno della fantasia". La
fantasia creatrice sorge "nelle fessure dell'esistere", è sogno ma anche, sul
filo del tempo e della memoria, si radica nella realtà.
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Recensione |
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