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in: Aplustria A-D (2006)
Nella collana `Poesia del Novecento', nell'aprile 1995
l'Editrice Italiana Bastogi edita, in elegante veste editoriale, Come
zampilla l'acqua di Brandisio Andolfi, corredando l'opera con una sapiente e
attenta presentazione a firma di Francesco De Napoli. Una suggestiva immagine
di acque che zampillano fresche a ridenti tra macigni e spumeggiante
vegetazione ci viene incontro emblematicamente dalla coperta e quindi, già
rinfrescati e riposati, giungiamo ai tre versi epigrafici a firma dello stesso
Autore: `Per questo vivere | attraverso deserti d'anima | ci eternerà la
poesia'. La Poesia è l'acqua dichiaratamente purificatrice, fonte di vita e di
eternità per l'Autore e per chi se ne diletta ascoltando la sua voce,
respirando la sua armonia, impregnandoci della sua luce. La Poesia è l'ancora
di salvezza, la magia che ci salva dall'oblìo, secondo il concetto classico
riproposto dal Foscolo nei `Sepolcri'. A p. 29 chiaramente il Poeta dice:
`Tu solo hai saputo dare l'anima | alla parola, rendendola eterna, poeta, |
perché Amore t'ispira, che muove | il cuore e le alte menti', versi da cui si
evince l'incommensurabile valore dato alla parola poetica – evocata da Amore
per versare amore. Chi scrive è un poeta laureato in Lettere Moderne presso l'Università degli Studi di Napoli e tuttora docente di
Scuola Media, uno studioso a continuo contatto con `le alte menti', che
sommuovono il cuore, illuminano lo spirito, spronano a nobili cose. Nel
concetto dell'acqua che zampilla sono impliciti però molti altri concetti,
oltre a quello rilevato; per esempio il concetto della poesia come dono, sia
da parte di chi la scrive, sia da parte di chi la riceve; e... ancora
l'ulteriore concetto – più intenso e inquietante – della poesia come mistero.
A p. 11 è detto: Scrivo quello che "ditta dentro", | liberamente, | come
zampilla l'acqua | da una improvvisa sorgente | che alla sola vista | ti
rinfresca l'anima' || Eppure, poco prima | ne ignoravi l'esistenza | della
polla appena viva | in mezzo al petto'. Evidente la sottolineatura della
natura meravigliosa della fonte zampillante: il suo giungere improvviso,
silenzioso, inatteso. Così viene affermata un'altra verità: l'ispirazione
poetica non può essere coortata, imposta, racchiusa entro reticolati, non può
essere sovrastruttura, infrastruttura: essa, come acqua che zampilli, è
libera: non può essere imprigionata, perché non sarebbe più zampillante, viva,
ma parola morta, innaturale; parola che non dà frescura, libertà, sensazione
di benessere, non una parola che, impreziosendo di valori, piacevolmente
ristora. Per arrivare alla fonte, bisogna percorrere la strada
dell'interiore, facendo tacere il proprio egoismo. Necessario il silenzio, per penetrare nel mistero delle cose, per
ascoltare la voce profonda dell'io. Immerso nell'acqua, il poeta si sente
leggero, come l'anima (p. 12). L'acqua che zampillando scorre limpida,
tersa, a irrorare deserti è, per il Casertano di adozione Brandisio Andolfi,
la sicurezza di un rifugio ancestrale: `ti ritrovi come nel grembo |
dell'antica madre: nudo del tempo | che ti vestì nei secoli' (p. 12). E' una
nudità che non arreca vergogna, perché la colpa di Adamo è di là da venire. La
poesia ti restituisce il Paradiso perduto, la sua divina bellezza e felicità.
Ti conduce alla pace interiore e ti fa avvertire il fremito-principio
dell'esistenza, svelando `i valori della vita' (p. 13). E' una poesia
etica, la poesia del Professore Brandisio Andolfi, tutta permeata di nobili
motivi, fascinosi per la loro `armoniosa varietà cromatica, tenera e lieve –
come commenta Francesco De Napoli, continuamente percorsa da fasci di luce.
Una poesia che, pur sottilmente venata di malinconia, ricerca, aspira e trova
la forza della speranza e si fa seme di valori per l'Uomo, incoraggia a
rompere con la tristezza che a volte gonfia il vuoto di inedia, annullando
l'impressione di essere e... contro la morte e tutti i moderni strumenti di
morte, contro l'inquinamento e il sorpruso, contro la violenza e i
pregiudizi, contro ogni forma di distruzione e di avvilimento del Creato e
delle cose create, si china a cogliere canti, illusioni, speranze; ci ricorda il valore dell'amicizia e della
cultura, il fascino del sacro, l'importanza della scoperta e della
fratellanza. Insopprimibile è l'emozione del Poeta di fronte a `pievi e
monasteri', ove l'anima beata s'innalza, ricca di divini silenzi e di sacri
pensieri. L'Eterno si fa concreta realtà: `la mente si apre ai pensieri futuri
| mentre ci riporta alle remote genti' (p. 3o). Il messaggio di fondo della
calda vibrante poesia dell'Andolfi sta in quel sentirsi egli un fratello della
grande famiglia umana, al di là del colore degli occhi, al di là del tempo
vissuto. E' una poesia tutta metafore, corposa, invitante, aperta, sincera,
perché attinge a una scienza codificata nei secoli: una `bianca spuma'. I
classici e la fede dei vecchi si danno la mano per una seducente rassicurante
lezione di vita, quella stessa ricevuta dal Padre dei poeti. `Gli occhi miei
si chiudevano | al suono delle parole vostre, | alle promesse per il domani |
che mai spuntava triste, senz'amore' (da `Visione familiare', p. 26). E
dunque: "Come zampilla l'acqua" perché quel suono di parole, quelle promesse
per il domani, spuntino ancora e sempre, abbattendo i reticolati della
tristezza, seminando amore. Perché la vigna non secchi: perché i ricordi non
ci rimangano dentro | allo sguardo sfuggente d'ogni persona | nel raro
incontro per la città' (p. 28). "Come zampilla l'acqua": il naturale,
necessario, vitale, indispensabile `pizzico d'amore' – insito in ogni cuore' – in dono per
`cambiare il domani' di ogni sventurato, per alleviare le sofferenze che
offendono l'Uomo, la sua libertà. "Come zampilla l'acqua": una musica di spazi
senz'albe né tramonti; un cerchio di immense armonie in cui annega l'anima
panica dell'Autore (e il lettore con lui), in sintonia con tutto ciò che fa
grande, libero, felice lo spirito immortale. | |
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Recensione |
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