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Lo scontro generazionale fa venire a galla le crepe della coppia
Una sfilza di premi. Ottenuti in ogni parte
d'Italia per le sue poesie e per i suoi scritti. È più che lusinghiero il
curriculum di Antonietta Benegiano, docente nei licei di Massafra dove è nata e
risiede. Procuratrice dell'Accademia internazionale dei Micenei di Reggio
Calabria, cavaliere dell'accademia "Gli Etruschi" di Vada, dell'accademia "Il
Marzocco" di Firenze e cavaliere per la poesia dell'associazione "Lago Verde" di
Roma, la professoressa Benegiano ha pubblicato il romanzo "Neppure soffrendo"
(edizioni Passaporto, Roma 2000) col quale ha vinto il primo premio "Narrativa
Europea" (Roma, 2000), il primo premio "Rassegna Montecatini 2001", il primo
premio "Città di Firenze 2001", il primo premio "F. Gerbasio" e il primo premio
"Rosario Piccolo".
Con la raccolta di poesie Vento nelle mani (Accademia
dei Micenei, Reggio Calabria 2001) si è aggiudicata il primo premio "Repubblica
di San Marino 2001" e il secondo premio "S. Margherita Ligure-Franco Delpino".
Più recente (giugno 2001) è la pubblicazione del romanzo Patèr (edizioni
Passaporto, Roma 2001), che gli è valso il secondo premio Città di Viareggio
"D'Annunzio e la Versilia". Nel romanzo Patèr, Antonietta Benegiano
rappresenta lo scontro generazionale tra genitori e figli, soffermandosi sul
potere straripante dei mass-media nella formazione delle nuove generazioni.
Il
romanzo è ambientato in Puglia, dove una coppia decide di trascorrere le
vacanze. Un giorno i due decidono di lasciare ii mare per spostarsi all'interno,
a Manduria. Il contatto con la necropoli dei Messapi e la loro storia
leggendaria – che in professoressa Benegiano tratteggia con sapienza e
attenzione – acuisce in uno dei due protagonisti il bisogno di ricordare
l'amatissimo padre (che di Manduria era originario), mettendo però anche a nudo
la crisi della coppia, le problematiche dell'individuo contemporaneo, sempre più
svuotato di certezze.
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Recensione |
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