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Molto puntuali e
sintetici, la trama e il commento, in seconda copertina.
E’ la storia di due
sorellastre, Mirka e Margherita, in rivalità fra loro, figlie della stessa madre
e di padri differenti. Esse sono di carattere diversissimo: la prima, seria,
impegnata, ma finora sfortunata in amore; non è sposata. L’altra, capricciosa,
troppo libera, sposata e con un figlioletto, le ha sempre rinfacciato di averle
“prestato” il padre Giorgio, per la preferenza che egli sembra averle spesso
dimostrato.
Margherita si è appena
separata dal marito per andare a vivere definitivamente con l’amante, un
importante uomo politico.
Mirka, dopo umiliazioni,
delusioni amorose e sopraffazioni in famiglia e nel lavoro, finalmente ora
riesce a dare una svolta alla sua vita, cambiando lavoro. E già si intravede la
simpatia reciproca col suo nuovo Direttore, peraltro già conosciuto casualmente
in un incidente d’auto. Cosi, non mancano i colpi di scena, come pure quando il
vero padre le si rivela, alla fermata dell’autobus; o quando, in montagna si
viene a sapere che Margherita, precipitata in un burrone, è incinta.
E i vari problemi: il
lavoro nella Ditta di famiglia; e il piccolo Alberto, diviso fra mamma e papà.
La narrazione è molto viva
e scorrevole, con continui cambi di scena e di luoghi, con rievocazioni del
tempo passato che danno completezza alla storia stessa. I dialoghi interni dei
vari personaggi denotano la profonda capacità di introspezione dell’Autrice.
Viene qui descritto un
quadro di vita della maggiore attualità: famiglia “allargata”, moda nell’
abbigliamento e nell’acconciatura, tecnologie in uso oggi (cellulare, navigatore
auto, programmi TV), malattie e disturbi dei nostri tempi (mobbing, ecc.).
Dal romanzo si rileva anche che ognuno raccoglie ciò che semina: se una persona
è seria, prima o poi viene riconosciuta per quello che è; chi invece gioca con
la vita, è facile che poi la vita si prenda gioco di lui. | |
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Recensione |
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