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Curiosità
Poetiche

Poesia. Ormai non
si contano più le pubblicazioni dell’autore, la cui prima raccolta risale al
1979. Una notorietà consolidata grazie anche a uno stile che esprime la
personalità del poeta e la sua visione delle cose. Davvero il titolo
incuriosisce.
Si sa che nella poesia vi sono anche talune bizzarrie, e
citiamo per esempio Arrigo Boito, per cui si passa dalla poesia stricto sensu
alla capacità virtuosistica e creativa. In Zanon però la conoscenza tecnica non
è mai disgiunta dallo scopo principale del fare poesia. Ce lo dicono i
versi del Ricamato canto in cui affiora una memoria classica per la
costruzione del testo e il lessico che lo connota: “l’onda leggera d’un rio
ascoso.” Stando all’immagine di copertina, il rio ascoso appartiene a
Venezia, fascinosa città unica al mondo: il Nostro vi è nato nel 1954.
Il poeta
ne coglie gli aspetti fisici e spirituali, nel ricordo di figure, profumi
e suoni. Città ferita, egli fa notare, ma anche elegiaca, ricca di
storia e di bellezza. Altre composizioni sono in lingua veneziana. Poi dieci
terzine in cui si realizza la vena genuina di un animo poetico.
Completano il
volume lettere, spesso già datate, di Paolo Barbaro (1922-2014), Attilio Carminati (1922-2013), Ugo Fugagnollo, Paolo Ruffilli, Massimo Scrignòli, Maria
Luisa Spaziani (1922-2014), Mario Stefani (1938-2001) e Aldo Vianello. Per
suggellare degnamente la racconta una Rivelazione intima dell’autore,
interessante perché sotto un certo aspetto è una rivelazione pragmatica:
i libri non durano in eterno, questo è vero, ma si ristampano.
Un giorno, nel
futuro, ne siamo certi, verranno letti i poeti del passato e tra questi
indubbiamente Maurizio Zanon.
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Recensione |
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