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Di novembre (alveo)

Poesia. Potremmo definire questa raccolta conclusione, se non che ogni vita va oltre il suo vissuto. Quando poi si tratta da madre a figlio tale intenzione si rafforza e non si estingue. Per farlo la poesia è un mezzo sicuro.

Se noi alla fine non saremo che parole, alle parole dovremo affidarci. L’altro aspetto testuale è la prosecuzione, giorno dopo giorno, dal 27 novembre 2021 al 5 maggio 2022. Siamo ancora in quel periodo opaco che vede eventi che coinvolgono si può dire gran parte dell’umanità, un guado non completamente attraversato.

Tuttavia esercitando la critica è quasi ovvio l’interesse per la forma, qui si direbbe strettamente vincolata all’emozione, e quest’ultima influisce sulla scrittura, spesso riducendola all’essenza come il soggetto presuppone: dal dolore a volte nasce la luce, e dal silenzio affiora la parola sostanziale, che tutto contiene e sviluppa con la forza creativa implicita, in special modo allorché l’argomento diviene realtà viva, che tocca nel profondo e incide sulle ferite dell’anima oltre che del corpo.

A ragione la Bettarini introduce questo «scrivere quasi come “parlando” alle persone più care (e chi è più cara della propria madre?)» — come un colloquio che assume valenza metafisica. Del resto il linguaggio ci è dato per creare ogni volta nuove figure del pensiero e del sentimento, là dove i mezzi di cui disponiamo, per quanto tecnologicamente avanzati, non arrivano a intuire i moti più intimi dello spirito.

Se il punto centrale riguarda un percorso che conduce inevitabilmente all’assenza, le poesie però ci pongono non di rado dei momenti che andrebbero considerati sotto il profilo della ragione: si intenda, non la fredda ragione del filosofo, ma la ragione che coglie il significato dell’essere e del non essere. Ma un elemento emerge per forza di cose: il male. Che può scriversi anche con la maiuscola, a indicare, forse, un’entità che agisce nel comportamento degli uomini.

Oppure quel male che proviene dalla natura, innato in ogni organismo, e quindi non facile da debellare se non attraverso la scienza, mentre l’altro Male potrebbe costituire una presenza spirituale. Seguendo perciò il decorso naturale l’individuo si rivolge alla fede, cercando di sfuggire in tal modo alla sua condizione mortale: “Quale memoria resterà Signore” è la domanda che sorge spontanea, se sarà conclusa la vicenda terrena.

Dovremmo partire da molto lontano, riconoscendo per esempio l’universo come creazione che ingloba tutti i destini e di conseguenza tutte le creature in qualsiasi sembianza esse si presentino. La nostra nullità appare evidente. Per cancellarla o almeno attenuarla la fede è un rimedio o una risorsa, per cui vengono a cadere le istanze che riguardano le leggi della fisica per adire a un’altra dimensione, quel mondo oltremondano che filosofi e profeti hanno presagito.

Il Signore diviene dunque una chiave introduttiva e nel contempo un punto d’arrivo. Non esiste contrasto tra la fede e il contesto biologico in cui si pone. Lo spirito religioso che qui esce a più riprese si avvicina peraltro al tempo in cui un grande evento si realizza per la salvezza dell’umanità, quella nascita che ha dell’incredibile nel suo semplice rivelarsi. Un mistero che si riflette sulle varie esistenze e concede il dono della speranza: un mistero di cui il sogno può rappresentare il tramite decisivo che sonda le coscienze.

A un certo punto il poeta scrive: “Ma ci sei ancora” — il che vuol dire che l’esserci si propone come una situazione misteriosa, mai penetrata in assoluto, così come l’assenza non rimane senza echi nel ricordo, a sua volta segno imprendibile della realtà. Le foto in copertina e all’interno posseggono senz’altro una funzione che supera la pura incidenza visiva, conferiscono quasi completezza alla scrittura e risultano proiezione figurativa della raccolta poetica.

Guardando più volte tali immagini e collegandole alle poesie ne cogliamo l’accento sereno che riduce il senso del distacco. La via qui tracciata è per ciascuno di noi quando verrà il tempo dell’ultima stagione.

Recensione
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