Il moto perpetuo
dell’acqua

Poesia. È
possibile fare una rappresentazione aurea della realtà (Ruffilli), e in
tal caso, per mantenere anche un’armonia di tipo metrico linguistico niente di
meglio di utilizzare l’endecasillabo, che perfino nella poesia contemporanea
mantiene un suo fascino poiché lascia libertà al poeta di esprimersi entro una
misura non troppo rigida.
Ben si adatta inoltre tale metro al flusso dell’onda,
e si oserebbe perfino dire che vi sia un aspetto marino del suo
svolgersi. La forza propulsiva giunge al punto di potersi integrare e dividere
all’interno della strofa. Che Vailati sia esperto di metrica lo si nota in
diversi punti particolari, utilizzando la sineresi o la dialefe. In genere i
versi sono piani, più raramente tronchi o sdruccioli.
Questo però non esclude
una qualità creativa che la tecnica semmai porta al massimo grado. La
complessità del mondo e delle cose da cui è formato produce, quasi per una
istintuale conseguenza, la beltà delle immagini, fino a compenetrarsi e
descrivere con icastica purezza un paesaggio lacustre: “La superficie è
tremante, lo specchio grigioverde”. Tutto viene quindi riferito e riflesso per
il carattere stesso del soggetto: “Dentro il liquido cristallo azzurrato lo
scintillio si specchia dal nitore sottile e farinoso del fondale” [la
separazione in endecasillabi viene spontanea].
Tuttavia il poeta è consapevole
che le apparenze sono sempre presenti e pronte a sviarci dall’esatta visione:
“Noi restiamo sospesi nell’inganno”. Può dunque la poesia disingannarci oppure è
anch’essa una ‘trappola’ creata con le parole per farci credere a ciò che non è?
Diversi sono coloro in grado di mentire a sé stessi, più opportuno pensare al
poeta come colui che sonda a fondo la realtà, ricavandone a volte tratti quasi
esoterici, e poiché lo scrivere appartiene agli esseri umani la verità in ogni
caso s’intravede.
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