Poesie controcorrente e racconti in versi

Poesia. Se
prendiamo dalla prefazione il concetto che questa raccolta sia “una sorta di
quaderno degli appunti”, abbiamo già una traccia che tuttavia non esaurisce la
complessità della scrittura quale luogo entro cui esprimersi e ricondurre
la personalità del poeta. Dietro vi è non solo un curriculum di tutto rispetto,
ma un lato non visibile nelle parole che come una specie di ‘armonici’ si
riflette continuamente nel linguaggio adottato.
Le sei brevi parti mostrano una
incisività più di pensiero che di parola; in quest’ultima, sede decisiva per
realizzare l’evento poetico, nasce “la capacità immaginativa” (Ruffilli) che è
per l’appunto il vero motore di ogni esito creativo. La sezione Strani amori
infatti contiene quel gesto quotidiano che poi si trasforma e nella stesura
versale acquista consistenza. Però il dato puramente oggettivo viene, per così
dire, piegato alle esigenze dell’autore: lo stile allora si fa asciutto e
vibrante, cogliendo le sfumature del senso e del suo proporsi. Ogni figura
nasconde l’indicibile.
Diversa ci pare l’impostazione di Figurine: il
clima estetico è rappresentato anche da taluni riferimenti, come le
Fêtes galantes, correlati al mirabile orrore di Berenice (Un amore):
ma il discorso conduce lontano, e per ora dobbiamo attenerci a quanto è
possibile scoprire. Un cenno va pure fatto per Amor sacro che fa
sbocciare versi di grande eleganza e purezza: “C’è uno zampillo chiaro nel
giardino”.
Se questo andar controcorrente significa comporre secondo la fantasia
e un canone ideale di bellezza, non resta che venirne coinvolti e tornare ai
modelli d’un tempo pur consapevoli della realtà che ci circonda.
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