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Promethéus. Il
dono del fuoco

Poesia. Un
prezioso volumetto, che per le sue caratteristiche si distingue da tante
pubblicazioni dozzinali: stampa, impaginazione, copertina: un insieme
impeccabile, poiché anche l’occhio richiede la sua parte. Peraltro una veste
simile era necessaria per via di un contenuto raffinato, con una suddivisione
formale articolata, ma coerente con l’assunto preso.
C’è una relazione
significativa tra poesia e musica, in primo luogo Musorgskij, compositore che
“crea un linguaggio straordinariamente ardito ed efficace” (Calvocoressi), qui
presente con i Quadri di un’esposizione: sarà il lettore a verificare le
connessioni ‘ideali’ tra parola e suono. Il soggetto del Prometeo, tra l’altro,
è stato messo in note da una considerevole quantità di compositori, tra cui
Beethoven, le cui Creature di Prometeo risulta un lavoro per niente
trascurabile (Bruers).
Mosi raffigura poeticamente una quotidianità che nasconde
profonde implicazioni, poiché l’elemento traslato attinge a una ispirazione
sempre vigile e attinente al tema. Consideriamo che le mutazioni che avvengono
nel tempo coinvolgono anche la l’aspetto architettonico: quel “Cristo che pende
dall’incrocio” sembra il residuo di un mondo che si trova opposito alle
strutture umane; ma gli edifici cambiano e il flusso dell’umanità nel suo
insieme lascia un proprio ricordo, una traccia che poi i secoli tendono ad
attenuare, senza farla scomparire del tutto. Questa è la forza del mito:
adeguarsi alla società attuale.
Ci pare che l’operazione di Mosi in campo
letterario sia comprendere quanta strada si è fatta e se davvero sono stati
realizzati alcuni presupposti (Grotte). Sono però le condizioni più
difficili a instaurare una funzione, con soluzioni che appaiono innovative,
almeno sotto il profilo poetico: “nelle celle la biblioteca divora il carcere”.
Altro soggetto da affrontare è la follia: quei graffiti incisi con forza
icastica ci dicono di una dimensione che si antepone alla logica, quasi un mondo
assurdo ingabbiato in una realtà funzionale e senza fantasia.
Mosi non si limita a riportare astratte mitologie, ma le consegna all’oggi: gli
esseri umani hanno ricevuto il dono del fuoco; il problema è: che uso ne
faranno?
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Recensione |
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