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Narrativa. A
tre mesi dal precedente ‘Omicidi
virtuali’
un nuovo romanzo in cui l’autrice
ricalca, ma solo in parte, l’idea
del delitto perfetto, immaginato e costruito, ispirato da oscure entità;
e la medesima struttura in capitoli, 57 più
il prologo. La psiche supporta una personalità
che con spunti allucinatori rispecchia l’imago
di copertina il cui volto, di materiali s-figuranti, rimanda agli orrori di un
Bacon. La narrazione è
più
duttile, ma meno stemperata su realtà-realismo,
pur reggendone gran parte; torna il discorso della a-normalità,
un duplice segno congiunto nell’identico
soggetto. Si direbbe che la protagonista (Viviana) abbia in sé
un impulso non dominabile.
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Recensione |
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