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Saggistica. Il
Sacchetti nacque a Torino nel 1847 e morì a Roma nel 1881, stroncato da una
forma tifoidea quando pareva già avviato a una brillante carriera letteraria. Il
romanzo breve qui riproposto apparve prima a puntate, poi in volume nel 1878. Se
in qualche particolare risente degli stilemi d’epoca o voci oggi fuori d’uso
(pronomi come ei o ella, l’aggettivo sgloriato, ecc.),
sostanzialmente però la sua narrativa ‘tiene’, resiste cioè al tempo:
descrizioni sapide e non troppo puntigliose, dialogo vivace, realistico, sicché
il riferirsi al capolavoro di Nievo (F. Lioce, p. 5) non è improprio. Difficile
dire cosa l’autore piemontese avrebbe ancora prodotto: ciò che ha lasciato è
comunque sufficiente per una positiva valutazione.
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Recensione |
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