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Narrativa. Caffè, bar, ristoranti, locali pubblici in genere, sono divenuti non
di rado ritrovo di artisti, formando perfino veri e propri ‘movimenti’.
L’inaugurazione del Jamaica – nome datogli dal musicologo G. Confalonieri – ebbe
luogo nel 1921. Da allora vi sono passati scrittori, pittori, critici... che
appartengono ormai alla storia culturale del nostro Paese. Ma v’è uno spirito di
sentita amicizia che l’autrice di questo libro, romanzo-saggio, ha rilevato con
un ‘un po’ di sano umorismo e ironia’. I personaggi che vi compaiono, a volte
veramente curiosi, come il ‘rivoluzionario’ (vedi cap. ‘Un viaggio di andata e
ritorno’), sono dotati di una straordinaria carica umana. Jamaica è inoltre
‘posto mitico’, luogo di incontro in un’atmosfera bohémien. Le fotografie
intercalate al testo sono memoria viva e rendono il clima di anni trascorsi ma
non perenti.
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Recensione |
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