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Poesia. Già
da una plaquette di undici composizioni, e senza qualche notizia che possa
darci un profilo dell’autrice,
si riconoscono alcuni elementi di uno stile particolare, certamente non
consueto: siamo di fronte alla pura poesia, nient’altro;
ma se ne ricavano dei tratti, siano essi reali o ipotetici. L’impressione
immediata è
di un’astrazione
che a successive letture prende corpo: le azioni assumono un senso allusivo e
non vi è
distinzione tra oggetto, sia pure usurato, e metafisica;
è
come se la presenza umana venisse trasformata da un ambiente artificiale,
riducendosi a immagine, pronta però
a nuove rivelazioni.
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Recensione |
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